«Telefoni e internet k.o. ma la Telecom ci ignora» 

Canal San Bovo. Il gestore del Rifugio Lozen, Alessandro Zanaga, non ne può più: «Non siamo in grado di ricevere prenotazioni, ma l’azienda non risponde né alle “pec” né alle raccomandate»



Canal san bovo. Il gestore del Rifugio Lozen, incastonato fra le verdi montagne alla base del Lago di Calaita, tra Canal San Bovo e Mezzano, non ne può più con il potente gestore di servizi telefonici Telecon che non garantisce come dovuto il servizio.

«Durante questa estate ho avuto diversi casi (sempre segnalati) di disagio per i giorni di mancata linea telefonica e conseguenti collegamenti internet – dice il gestore del Rifugio Alessandro Zanaga – e faccio presente che nella zona i cellulari non prendono, quindi ogni volta che accade un guasto rimaniamo isolati completamente. E questo succede spesso dopo ogni temporale, in quanto dopo la famosa tempesta Vaia, non sono più stati ripristinati i cavi Telecom, i quali sono un po’ a terra, un po’ sugli alberi del bosco, un po’ sospesi in modo precario: basta vedere le foto che ho scattate». Nell’ultima occasione il rifugio è stato costretto a rimanere senza connessione di telefono e servizi internet per ben 18 giorni, è una assurdità per chi lavora con il turismo dove il web è diventato il mezzo utilizzato dai più per le prenotazioni.

«Gli operatori telefonici Telecom ci dicono –si lamenta giustamente il gestore – che essendo la nostra un’attività pubblica, il danno deve essere aggiustato entro 48 ore e pertanto possiamo richiedere i danni… peccato che Telecom non dia mai risposta a nessuna nostra segnalazione, tramite “pec” e quindi raccomandata, che inviamo. In questo momento i disagi sono molteplici. Partiamo dalle prenotazioni che non riusciamo a ricevere dai clienti (perché comunque chi chiama sente suonare il telefono anche se in realtà a noi non suona, e crede che siamo chiusi); la preoccupazione che possa accadere qualcosa visto che abbiamo degli ospiti anziani e una bimba di due anni, e trovarsi impossibilitati a chiamare i soccorsi è terribile; il costo che dovremmo sostenere tramite commercialista per inserire manualmente i corrispettivi e inviarli all’agenzia dell’entrate, in quanto non funziona più il registratore di cassa e di conseguenza l’invio automatico; i pochi clienti che vengono di persona a vedere se siamo aperti, hanno il disagio di non poter usare il bancomat che non funziona e di conseguenza vanno via. Mi chiedo e chiedo a chi di competenza, come possiamo fare così turismo in un luogo così esclusivo come il nostro». R.B.













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