Studenti del liceo disabili per un giorno 

Primiero, seduti su sedie a rotelle hanno provato cosa significhi affrontare le barriere architettoniche



PRIMIERO. Gli studenti della II Liceo scientifico e della IV classe Costruzioni ambiente e territorio dell’Istituto di istruzione superiore di Primiero hanno potuto fare esperienza diretta di cosa significa doversi confrontare ogni giorno con le barriere architettoniche, di quanto i dislivelli di accesso, gli ostacoli imprevisti o anche i piccoli gradini possono condizionare la vita quotidiana di una persona diversamente abile o con difficoltà motorie. Nei giorni scorsi, infatti, hanno percorso, sulle sedie a rotelle gentilmente messe a disposizione dalla casa di riposo San Giuseppe, un breve percorso circolare, dalla scuola al centro di Fiera di Primiero, guidati dalle indispensabili indicazioni del geometra Andrea Facchinelli.

Dopo l’incidente che lo ha costretto in carrozzina quasi dieci anni fa, Facchinelli ha, infatti, impegnato la propria professionalità di progettista a fianco di Astrid - Associazione trentina per la ricerca integrata e la disabilità – per sensibilizzare i più giovani e le istituzioni rispetto al reale impatto delle barriere architettoniche sulla vita delle persone e per attivare azioni concrete per eliminarle.

La scuola ha aderito all’iniziativa di un comitato di cittadini sensibili al problema della mobilità delle persone disabili, ritenendola una preziosa occasione per promuovere nei propri studenti una cittadinanza più attiva ed inclusiva. Sono bastati pochi minuti in carrozzina per iniziare a comprendere davvero: i ragazzi si sono infatti confrontati coi 2 cm di un raccordo sbagliato, con i dislivelli maggiori dell’8%, con le pendenze laterali e i restringimenti dei marciapiedi, spesso rischiando di cadere e di ribaltare il proprio mezzo. La maggioranza non avrebbe concluso il percorso senza i suggerimenti di Andrea e l’aiuto di docenti e compagni.

Nel successivo approfondimento in classe, Facchinelli ha poi dimostrato quanto sia del tutto erronea la convinzione diffusa che realizzare viabilità ed edifici “sbarrierati”, o riqualificare quelli esistenti, sia oneroso e complesso, illustrando una serie di interventi già attivati sul territorio trentino. L’attività didattica si è proposta infatti anche la mappatura di alcune barriere architettoniche presenti sul nostro territorio e l’individuazione di alcune soluzioni tecniche. Gli studenti, supportati dai loro docenti, le proporranno poi ai Comuni locali che hanno dimostrato di prendere a cuore il problema e di voler intervenire sulla viabilità in modo che tutti i cittadini possano muoversi sul territorio in piena autonomia e sicurezza.

«L’iniziativa non mira dunque solo ad abbattere le barriere architettoniche - hanno spiegato i docenti - ma anche quelle dell’indifferenza e dell’egoismo, ostacoli talvolta più difficili da rimuovere dei muri e degli scalini. Eliminare le barriere architettoniche invece è prima di tutto una questione culturale e un impegno di civiltà». (r.b.)













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