castello tesino - presentato il progetto 

«Rete delle Riserve risorsa per il Lagorai»

CASTELLO TESINO. All’auditorium di Palazzo Gallo è stata presentata la proposta di istituzione della Rete di Riserve Lagorai. Un progetto, quello illustrato dal dirigente del Servizio sviluppo...


di Fabio Franceschini


CASTELLO TESINO. All’auditorium di Palazzo Gallo è stata presentata la proposta di istituzione della Rete di Riserve Lagorai. Un progetto, quello illustrato dal dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia Claudio Ferrari, che ha fatto molto discutere, in particolare chi, legato emotivamente ed economicamente alla propria terra, teme possano essere introdotti ulteriori vincoli e forme di gestione dannose per lo sviluppo del territorio.

«La Rete non è una nuova area protetta – ha spiegato Ferrari – ma un modo nuovo e più efficace di gestire e valorizzare quelle già esistenti. Inoltre, il progetto non prevede l’introduzione di nuovi vincoli in quanto le uniche restrizioni che graveranno sul sistema territoriale del Lagorai saranno quelle già esistenti». L’iniziativa, che potrà essere attivata volontariamente dall’insieme dei Comuni nel cui territorio ricadono sistemi territoriali di particolare interesse naturale, storico-culturale e paesaggistico, si fonda su quel principio di sussidiarietà responsabile che determina la delega a livello locale della gestione delle risorse naturali. «L’amministrazione delle aree protette è stata per molti anni portata avanti dalla Provincia – ha aggiunto Ferrari – ora la volontà è quella di rovesciare tale approccio e delegare ai comuni la gestione di questi territori. Le Reti di Riserve si sono rivelate con il passare del tempo uno strumento di gestione delle risorse territoriali estremamente valido, tant’è che oggi sono 75 le amministrazioni che hanno aderito all’iniziativa 10 le Reti create in tutta la regione».

L’accordo di programma che da vita alle Riserve viene stipulato tra la Provincia e i Comuni che concorrono in una determinata area, ha durata triennale ed è rinnovabile. Oltre a contenere le linee guida per la gestione delle risorse territoriali, l’accordo individua il Comune “capofila”, motore amministrativo del progetto, ed indica la composizione degli organi di governance della Rete. «La Provincia – ha concluso il Ferrari – quasi scompare dalla gestione di queste aree, demandando ad un coordinatore tecnico il ruolo di collante tra gli interessi dei locali e quelli della Provincia stessa».

Durante l’incontro sono intervenuti, oltre a Ferrari, Attilio Pedenzini presidente Comunità Valsugana e Tesino e Michele Segalla assessore all’ambiente della Comunità dell’Alto Garda e Ledro.«Superare la diffidenza nei confronti di questa proposta – ha spiegato l’assessore Segalla – è il primo passo verso una vera e propria gestione a “tutela attiva” del territorio».













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