«Per le gestioni associate meglio due ambiti distinti» 

Il sindaco di Carzano (anche per Telve, Telve di Sopra e Castelnuovo) replica a Scurelle e Samone: «Non c’è spazio per mediazioni dopo il vostro ricorso al Tar»


di Marika Caumo


VALSUGANA. Gestioni associate: nessun sub-ambito, semmai due ambiti separati. Non si è fatta attendere la replica alle dichiarazioni del sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato che insieme al collega di Samone, Andrea Giampiccolo (Trentino di martedì), ha intrapreso una battaglia legale davanti al Tar per l'annullazione delle delibere di approvazione del progetto di gestione associata dell'ambito che vede coinvolti anche Telve, Telve di Sopra, Carzano e Castelnuovo e delle convenzioni per la gestione del servizio economico finanziario. Ricorso a cui la Provincia intende resistere, come riportato nell'articolo. Lo stesso faranno i quattro Comuni, che si sono rivolti all'avvocato Bonazza di Trento. Parla per tutti il sindaco di Carzano, Cesare Castelpietra, delegato dai tre colleghi.

«Innanzitutto vogliamo chiarire questo presunto dualismo Telve - Scurelle. Ci ha dato fastidio che il sindaco di Scurelle faccia i conti e attacchi Telve: ci sono quattro Comuni e due commissari che hanno deciso che un progetto è migliore dell'altro, non è stato il sindaco di Telve. Siamo tutti consapevoli delle nostre dimensioni e di cosa possiamo portare nella gestione associata», spiega Castelpietra. Il quale precisa che il progetto approvato dai quattro Comuni e avvallato dal commissario di Samone prima e dal commissario nominato dalla Provincia Maurizio Polla poi, sia economicamente sostenibile «mentre quello proposto da Scurelle e Samone, che prevede due sub-ambiti per il servizio economico finanziario, può essere buono solo dal punto di vista politico».

Il nocciolo del contendere è in particolare la ragioneria: il progetto prevede la sede unica a Telve, i due Comuni vorrebbero un sub-ambito con sede a Scurelle. «E' un servizio di back office, non ha rapporto con i cittadini ma dal punto di vista economico e organizzativo le varie figure devono stare insieme e confrontarsi fra loro, per ottimizzare il servizio. In altri ambiti si sono organizzati diversamente? Ognuno fa come vuole, noi siamo convinti della bontà della nostra proposta. Ci sono degli obiettivi di risparmio da raggiungere nei prossimi anni, calcolati per ambito», prosegue Castelpietra. Più piccolo è il Comune, maggior risparmio deve fare. «E’ una porcata, concedetemi il termine, calcolata sulla base di Comuni da 5mila abitanti per obbligare alle fusioni perché da soli i piccoli Comuni non potranno mai rispettare l'obiettivo. Per questo si ragiona con i Comuni più grandi: per mettere insieme i risparmi che potremmo fare, grazie ai pensionamenti che ci saranno nei prossimi anni e alle economie di scala». Ed ecco la proposta: «Non vogliamo due sub-ambiti, piuttosto si facciano due ambiti, completamente separati così che noi possiamo ragionare su i nostri obiettivi di risparmio e sul nostro personale. Perché altrimenti noi dovremmo fare sacrifici, rinunciando a pezzi della nostra autonomia comunale, se poi i risparmi si dividono anche su chi non vuol cambiare nulla? No, così non ci sta bene».

Il primo cittadino di Scurelle si era appellato ad una possibile mediazione. «Un paio di settimane fa ha inviato una lettera in cui si chiede di rivedere le cose. Ma mediare significa discutere insieme, e non disertare le riunioni, cercando di arrivare ad un compromesso comune. Che non vuol dire fare quello che vuole lui», ribatte Castelpietra. E conclude: «Nel momento in cui si da spazio agli avvocati le mediazioni sono finite. Inutile chiedere mediazioni quando prima viene notificato il ricorso. Non c'è più nulla di cui parlare per noi». Infine su Samone: «Hanno deciso di prendere una linea precisa e sono legittimati politicamente a farlo, ci mancherebbe. Ma ognuno si prende le proprie responsabilità».













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