Palio, 35 anni di storia raccontati da “la Brenta” 

Immagini e ricordi. Auditorium del Polo scolastico di Borgo affollato per la presentazione del documentario di Matteo Chincarini: dalla nascita ai giorni nostri con il fiume “voce narrante”


Marika Caumo


Borgo. Un omaggio al Palio, a Borgo, alla Brenta. 35 anni dopo. Ci voleva proprio. E la presenza di tantissime persone che giovedì sera hanno affollato il teatro del polo scolastico, i lunghi applausi e l’emozione nei volti e negli occhi dei presenti, non hanno fatto altro che confermarlo. Stiamo parlando della prima de “La Brenta gualiva”, il documentario ideato e diretto da Matteo Chincarini, per il montaggio di Emilio Marzaroli. Novanta minuti di immagini, interviste, video d’archivio che ripercorrono i 35 anni del Palio dela Brenta, dalla sua nascita ai giorni nostri.

Il fiume al femminile racconta

A raccontarli è proprio la Brenta, proprio così, al femminile come lo chiamano a Borgo, a cui presta la voce Valeria Carati. Fiume che divide le due fazioni: da un lato i nobili farinoti dal purpureo colore nel cui stemma è raffigurato Castel Telvana, dall’altra i semoloti (la semola o crusca è la parte povera del mais), mezzadri e contadini che si rispecchiano nel colore giallo e nell’immagine della chiesa di S. Anna. Rivalità sociale che in passato era molto sentita, tanto che tra ragazzini era consueto battagliare con sassi e fionde e pare (leggenda o realtà?) che il matrimonio con un semoloto era mal visto dai farinoti.

Si arriva così al 1984 quando Giancarlo Corradini, Aldo Dalledonne, Marino Cipriani ed Enzo Zotta si trovano da Mario Cusso. L’intento era quello di organizzare una manifestazione in oratorio che comprendesse anche una sfida. Si abbandona quindi l’idea della classica scapoli - ammogliati per trovare ispirazione nella storia di Borgo: la gara sarà tra farinoti e semoloti. Nasce il Palio dela Brenta.

La nascita del Palio

Probabilmente nemmeno loro avrebbero immaginato che quella manifestazione assumesse negli anni tanta importanza. Un impegno lungo un intero anno, che coinvolge nel tempo generazioni di borghesani. Si realizzano i carri, le sarte si mettono al lavoro per creare abiti nuovi, si organizzano i giochi, le gare. Sul maxischermo scorrono le immagini dei primi anni, ci si sofferma sui volti e le voci di persone che non ci sono più. Come Ferruccio Gasperetti e Renato Rossetti, gli storici Dottor Farina e Mastro Semola, che con i loro versi nei proclami di sfida sapevano ben raccontare i fatti accaduti in paese e la storica rivalità con l’altra fazione. E poi ci sono gli inni, eseguiti dal Caro dela Musica semoloto e, per i farinoti, dal Coro Valsella sui versi di Gasperetti.

Un tuffo nella storia

Nel 2000 l’allora presidente del Palio, Aldo Campestrin, inserisce nel programma anche la rievocazione storica: sono tre gli eventi principali nel corso del 1.500 che interessano Borgo e che, di anno in anno, vengono interpretati dai figuranti. Non mancano gli scherzi, le goliardie, con incursioni nella zona avversaria per mettere il drappo e lasciare il segno del proprio passaggio. E poi c’è la passione che si tramanda di padre in figlio e che fin da piccoli unisce i capitani ed i giocatori delle due squadre, la voglia di allenarsi, fare bene e portarsi a casa l’ambito palio. La gioia e la soddisfazione, l’orgoglio di vincere per la propria contrada. Una rivalità che si riaccende ogni anno, a fine agosto, sulle sponde della Brenta.

Serata stile Hollywood

«Brenta che divide, Brenta che unisce», ha ribadito il direttore artistico Chincarini al termine della serata condotta da Matteo Novello, nel corso della quale sono state premiate per impegno e passione le due storiche sarte, Gabriella Carneri e Giuseppina Capra. Una serata in stile festival con red carpet e dj set finale, proseguita ieri sera con l’inaugurazione della mostra “I 30 anni del carro della musica” allo Spazio Klien e con il banchetto rinascimentale sotto i portici del lungo Brenta.

Il programma di oggi

Oggi alle 20 la sfilata delle due contrade e c’è attesa per lo spettacolo di apertura in piazza, con la prorompente Laura Funk e alcune ballerine della danza di Borgo. Non mancheranno i due proclami di sfida letti da Dottor Farina e Mastro Semola, taglienti e con riferimenti all’attualità e le prime gare con fionda e zatterata sul fiume. In caso di maltempo la manifestazione si terrà in teatro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano

La tragedia / Il dolore

Morto a 25 anni sull’Ortles, venerdì l’ultimo saluto: “Portate con voi un fiore selvatico in ricordo di Tom”

L’ultimo saluto a Tom Arent van de Plassche, 25 anni, nato a Rotterdam in Olanda ma residente a Trento, è in programma venerdì: alle 15 presso la Sala del Commiato presso il cimitero cittadino. Dopo la cerimonia chi gli voleva bene si ritroverà da Uva&Menta per “celebrare la sua vita”. Per ricordarlo si può fare una donazione al Soccorso alpino