Il “Family Audit” ora prende il via in casa di riposo

BORGO. Certificazione Family Audit per la Apsp S. Lorenzo e S. Maria della Misericordia. Un percorso iniziato lo scorso dicembre, che vuole valorizzare le risorse umane della struttura, andando...


Marika Caumo


BORGO. Certificazione Family Audit per la Apsp S. Lorenzo e S. Maria della Misericordia. Un percorso iniziato lo scorso dicembre, che vuole valorizzare le risorse umane della struttura, andando incontro alle esigenze dei tempi di vita-lavoro dei dipendenti, assicurando al contempo il mantenimento della qualità del servizio di cura dell’ospite. La certificazione, che viene assegnata a imprese e organizzazioni che si impegnano a intraprendere un percorso della durata di tre anni e mezzo (con i primi 6 mesi di lavoro preliminare e stesura delle azioni e i successivi 3 anni per concretizzarle), prevede l’attivazione di un piano di attività di conciliazione, con il coinvolgimento attivo di direzione e dipendenti.

«Era il momento giusto»

«I tempi erano maturi e il consiglio d’amministrazione ha aderito con convinzione al progetto. Siamo convinti che i dipendenti danno il loro meglio quando hanno la consapevolezza che anche i loro bisogni sono presi in considerazione», precisa il presidente Mario Dalsasso. A supportare l’Apsp in questa fase preliminare, la dottoressa Mascia Baldessari, insieme alla referente interna, Daniela Trentin. «La certificazione non è un bollino, non è uguale per tutti. Ci sono delle linee guida della Provincia che permettono il coinvolgimento di diversi gruppi della struttura e qui abbiamo un gruppo di direzione, con anche alcuni membri del cda, ed un gruppo di lavoro interno trasversale, formatosi su base volontaria, che rappresenta le diverse professionalità presenti», spiega la consulente Baldessari.

L’iter

Quattro gli incontri nell’arco di sei mesi, con il gruppo che ha proposto possibili azioni di miglioramento su sei macro-ambiti: organizzazione del lavoro, cultura aziendale, comunicazione, welfare aziendale, welfare territoriale e nuove tecnologie. Tra le varie proposte che il gruppo di lavoro interno ha presentato al gruppo di direzione, vagliate e prese in considerazione per la stesura del Piano delle attività, anche la sperimentazione del part-time verticale (che partirà già dal mese di ottobre). Un piano delle attività che, dopo l’ottenimento del certificato, lo scorso 17 luglio, è pronto per essere concretizzato. «Il Family Audit è un processo che si sviluppa su tre anni, il periodo necessario per sviluppare, sperimentare e portare avanti in autonomia le azioni», ricorda la consulente. In questo tempo la figura di riferimento sarà la referente interna, che avrà il compito di tenere le fila, verificare l’andamento e relazionarsi con i due gruppi. «Tutti hanno portato le proprie idee, facendosi portavoce anche dei colleghi», ha precisato Daniela Trentin. «C’è un costo enorme in termini di sforzo organizzativo, per trovare turnistiche e soluzioni che vadano incontro alle esigenze, per il benessere dei dipendenti. Ma il ritorno è in termini di qualità, permette di mantenerne alto il livello- aggiunge la direttrice Anna Corradini -. L’Apsp da sempre cerca di andare incontro alle esigenze di conciliazione dei dipendenti, prevedendo sia di attivare il part-time sia il cambio turno in caso di esigenze. Ora vorremmo partire da qui per fare rete con altre strutture, rete tra dipendenti e collaboratori. Una sfida nuova».















Scuola & Ricerca

In primo piano