«Difficile avere un’attività a Imer e a Mezzano» 

La lettera di protesta. L’ha scritta Paolo Obber, titolare di un bar, dopo la chiusura per 8 giorni della via principale per un allaccio. «È l’ennesima volta che succede e nessuna ci ha avvertito»



Imer e mezzano. “Si fa presto a chiudere una strada senza avvisare nessuno, ormai chi amministra, con una ordinanza si sente padrone di creare disagi agli automobilisti e danno economico alle attività commerciali. L’ennesima chiusura, in questi giorni, della strada che attraversa i centri abitati di Imer e Mezzano mi costringe a scrivere questa lettera: negli ultimi anni svolgere un’attività commerciale a Imer è diventato un’opzione imprevedibile a causa delle continue, prolungate e non sempre giustificate chiusure della strada effettuate in modo alterno dai due Comuni contigui”.

Inizia così la circostanziata lettera che Paolo Obber, gestore di un bar ad Imer, ha scritto ai sindaci di Mezzano ed Imer, al presidente di Acsm Teleriscaldamento e, per renderla pubblica, al nostro giornale.

“Lavori, adeguamenti reti, allacci, pavimentazioni, manifestazioni eventi, ogni motivo è più o meno valido per chiudere al passaggio dei veicoli e concedere alle ditte appaltatrici ampi e dilazioni dei tempi di esecuzione – continua nella sua lettera Obber –. Com’è possibile firmare un’ordinanza di 8 giorni di chiusura della strada (con un sabato e domenica di mezzo in pieno dicembre) per un allaccio alla rete di teleriscaldamento di una casa che dovrebbe richiedere al massimo 2 giorni? Il buon senso direbbe di concedere i tempi strettamente necessari, perché non si tratta di chiudere una strada periferica o collaterale, ma la via principale che attraversa e i disagi li sopporta un’intera comunità”. Poi Paolo Obber mette ancora il dito sulla piaga: “Merita sottolineare poi la disorganizzazione e disinformazione fra le amministrazioni di Imer e Mezzano nel programmare gli innumerevoli lavori che hanno interessato in questi anni la strada principale, con chiusure a go go a mesi alterni, creando disagi continui a tutti, con automobilisti soprattutto non valligiani arrabbiati per la mancata segnaletica. E a questo punto chiedo che d’ora in poi tutte le attività commerciali vengano anticipatamente (con qualche giorno) informate della chiusura della strada per qualsiasi giustificato motivo; vengano adottate opportune azioni correttive: maggiore attenzione ai tempi di esecuzione concessi nei capitolati, al fine per limitare i disagi, attivandosi dove di competenza per tutelare anche gli interessi delle aziende: evitando lavori a rilento, scarso personale presente o per interi giorni operai assenti; sia predisposta una adeguata segnaletica stradale alle rotatorie e agli incroci e che la stessa segnaletica sia rimossa e installata nei tempi corretti, ciò spesso non è avvenuto; sia stabilito un calendario di lavori da attuare in sinergia fra le due amministrazioni per i lavori che insisteranno anche nel futuro sulla strada principale; auspico una presa di coscienza delle amministrazioni che chiudendo la strada in uno dei due paesi penalizzano anche l’altra comunità che non è coinvolta nei lavori; attendo infine una motivata giustificazione, anche da Acsm teleriscaldamento, per cui si è resa necessaria la chiusura di una strada fra due paesi per 8 giorni per realizzare un semplice collegamento al teleriscaldamento”. R.B.













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