PRIMIERO. Domani alle 20.30, nell’aula magna del Centro di formazione professionale Enaip di Primiero lo scrittore trentino Roberto Corradini presenta il suo secondo romanzo “Gente Libera” (ed. Curcu-Genovese). La scelta del luogo è dettata dal fatto che quella scuola lo ha visto insegnante per cinque anni, dal 1975 al 1980. La serata sarà introdotta da Delia Scalet, mentre i vari aspetti del libro saranno approfonditi da Liliana Cerqueni e Raffaele Bonaccorso.

In “Gente Libera” l’autore racconta la storia romanzata di tre generazioni di una famiglia trentina (Libera di cognome e di temperamento) inserendola nel particolare contesto storico in cui essa si è sviluppata (precisamente dal 1850 al 1950 circa); la descrive cioè all’interno dei numerosi e straordinari eventi che, in quei cento anni, hanno interessato e soprattutto penalizzato numerose altre famiglie, non solo nel Trentino,che ricordiamo prima era austriaco e poi italiano, ma pure nell’Italia intera, in Europa e in gran parte del mondo: due guerre mondiali, diffusa emigrazione, crisi economica, dittature, ecc… “Gente Libera” (come il primo romanzo di Roberto Corradini “Il sangue e l’inchiostro”) ha una forma epistolare; ma le singole lettere che costituiscono i vari capitoli non sono autentiche, cioè non sono uscite da qualche cassetto familiare, sono state “dettate dall’autore ai vari protagonisti”, in base a fatti veri appresi da molte fonti orali. I protagonisti principali sono Donato Libera e i figli Valeria e Giobatta, attorno ai quali si muovono altri personaggi come Carolina, il fratello Angelo Beniamino e le cinque sorelle. L’autore, sullo sfondo delle vicende storiche che hanno intessuto gli anni di forti cambiamenti tra il 1850 e il 1950, racconta le loro vicende, sottolineando l’importanza dei legami familiari che si spostano tra il Trentino, l’allora Lombardo-Veneto, Roma, Firenze, l’Austria, e la Galizia.

Ricordiamo che “Gente Libera” è stato messo in onda dalla Rai di Trento come adattamento radiofonico del romanzo con le letture affidate a Mario Cagol. Stessa cosa è toccata anche al precedente romanzo di Corradini, “Il sangue e l’inchiostro”. (r.b.)