«Concorso per operaio  senza alcun favoritismo» 

Pieve Tesino, segnalate “anomalie organizzative”. Il vicesegretario comunale: «Evitati problemi facendo svolgere la prova pratica prima di quella orale»



PIEVE TESINO. «Quel concorso non mi convince». Riassumendolo in poche parole è questo il succo di una segnalazione giunta in redazione. La critica del lettore del Trentino nostro lettore di Pieve riguarda la prova pratica del concorso per l’assunzione di un operaio a tempo indeterminato nel Comune di Pieve Tesino. Secondo il sarebbe sospetto il risultato in quanto influenzato da una procedura a modo di dire quantomeno discutibile.

«La prova pratica - scrive il cittadino di Pieve - si è svolta nel piazzale della palestra. I candidati dovevano affrontare varie prove fra cui l’utilizzo di mezzi comunali quali escavatore, trattore con rimorchio e Unimog, per ognuno, prima della prova, venivano impartire delle istruzioni di massima per l’utilizzo, sia da parte dei commissari, sia, soprattutto, da parte dell’operaio del Comune». E qui iniziano le perplessità del lettore. «Tra i candidati (sei, ndr) – spiega – vi erano una persona attualmente in servizio a tempo determinato in Comune e il figlio dello stesso operaio che dava le istruzioni. Credo che la presenza dell’operaio del Comune non poteva essere ammessa per motivi di incompatibilità per la presenza sia del figlio, sia del collega». E quindi spiega bene la natura i propri dubbi: «Una persona direttamente interessati poteva prendere parte alla procedura concorsuale? La commissione avrà sicuramente comunicato al proprio operaio quali mezzi sarebbero stati usati per il concorso quindi quantomeno il figlio avrebbe potuto avere un vantaggio rispetto agli altri candidati».

Il Comune, con assoluto garbo, rispedisce al mittente le perplessità del nostro lettore con la sindaca Carola Gioseffi che lascia il compito di spiegare al vicesegretario comunale («Non ero in commissione, lascia la parola a chi ne faceva parte», spiega). «La procedura è stata corretta – spiega il vice segretario comunale, Stefano Menguzzo -. Il nostro operaio comunale non faceva parte della commissione del concorso, nella quale c’eravano io, un ingegnere e un geometra. Nessuno poteva sapere in anticipo quale sarebbe stato il mezzo utilizzato nella prova in quanto lo abbiamo deciso solo quel mattino e la prova pratica di ciascun candidato è stata sorteggiata. L’operaio ha soltanto dato le indicazioni su come utilizzare il mezzo. Per quanto riguarda la presenza del figlio, ci siamo posti il problema e per questo abbiamo richiamato un operaio comunale ora in pensione. Per quanto riguarda l’operaio in servizio a tempo determinato è chiaro che potesse risultare avvantaggiato nella prova pratica visto che per sei mesi quei mezzi li ha utilizzati. E questo poteva succedere se qualsiasi altro candidato avesse lavorato in un altro Comune o in un ente che usa quei mezzi».

Il concorso però non consisteva solo in una prova pratica, ma anche in una prova orale. «Che è venuta dopo la selezione pratica – spiega Menguzzo -. Fosse venuta prima certamente chi sospetta poteva sospettare. Venendo dopo era avvantaggiato solo chi era preparato. Abbiamo predisposto 4 gruppi di domande, che ciascuno dei quattro candidati ammessi all’orale ha pescato da solo. Il vincitore è stata la persona che lavorava a tempo determinato: il più preparato anche all’orale». (sil)













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