«Boschi di Levico a rischio infestazione» 

L’allarme del commissario: «Gli alberi schiantati vanno subito smaltiti per evitare che gli insetti attacchino gli alberi sani»


di Franco Zadra


LEVICO TERME. «Sono valutabili in più di 100mila metri cubi di alberi schiantati da smaltire il più rapidamente possibile, se non vogliamo che questa primavera i nostri boschi siano infestati da parassiti del legno che intaccheranno anche le piante in piedi». Così il commissario straordinario, Simoni, in una affollato incontro pubblico, presenti i custodi forestali e l'autorità forestale provinciale, organizzato proprio per illustrare le possibili modalità di intervento, oltre a quello che si sta già facendo sul terreno comunale e provinciale, anche sui boschi privati e sulle porzioni boschive.

L’evento calamitoso di fine ottobre ha di fatto imposto delle modalità di intervento nei boschi soggetti che sono del tutto particolari. «Una situazione estremamente delicata – ha detto Simoni –, oltre che complessa, che rappresenta prima di tutto una evidente situazione di rischio per chi si improvvisasse nell’operare in queste condizioni del tutto eccezionali». L’urgenza di ripulire il bosco deriva soprattutto da un piccolo coleottero conosciuto come il “Tipografo” che attacca gli organi legnosi di maggiori dimensioni o piante già deperite e prolifica grandemente in situazione di schianti. La scelta di informare la cittadinanza da parte del commissario, anticipa l’attesa delibera provinciale che andrà a specificare tutte le problematiche in campo e a determinare priorità d’intervento e sovvenzioni o risarcimenti spettanti ai soggetti interessati all’obbligo di ripristino delle porzioni boschive, in tempi congrui che, se disattesi, vedranno l’intervento d’ufficio della pubblica amministrazione con la conseguente perdita del diritto all’indennizzo, se non con l’eventuale carico di costi in più che sopraggiungessero in corso d’opera. Oltre che alla preoccupazione primaria per la sicurezza del lavoro, il dottor Giorgio Zattoni, direttore dell’Ufficio distrettuale forestale di Pergine ha voluto evidenziare la necessità di diminuire la burocrazia legata per riuscire, in due o tre anni, a ripulire i boschi da una quantità di legname che è, in Trentino Orientale, sei o sette volte maggiore di quella normalmente trattata in un anno. «Stiamo completando – ha detto Zattoni -, anche grazie alla tecnologia satellitare, la mappatura delle aree schiantate così da arrivare a una stima precisa delle quantità in gioco. Questo ha ovviamente messo a terra il mercato del legname incoraggiando in più speculazioni che vorremmo poter calmierare evitando che si arrivi a svendere del legname che possiede comunque un suo valore». Ciò di cui occorre prendere nota da subito è la disponibilità dell’amministrazione pubblica e del Corpo forestale ad affrontare insieme le difficoltà operative dei privati («Non vi lasceremo soli» ha ribadito più volte Simoni) e fare riferimento sempre ai loro uffici prima di attivarsi, «a meno che non si tratti di piccole quantità – ha precisato Zattoni – fino a una decina di quintali, per cui è possibile attivarsi da subito, ma nel momento che servono autorizzazioni e richieste varie contattateci senz’altro. Ci possono essere anche situazioni nelle quali si decide di non intervenire per evitare frane o valanghe, ma anche in quel caso la delibera provinciale prevedrà un indennizzo». Si vedrà poi se converrà più vendere “in piedi” oppure “a piazzale”, ma sembra che il destino di almeno il 50% del materiale raccolto sarà destinato a venire cippato e alimentare centrali a biomassa. Zattoni ha voluto anche zittire la polemica di chi accusava una mala-gestione dei boschi, complice di un disastro di tale portata. «Sono schiantati – ha detto il direttore – i boschi mal gestiti come quelli ben gestiti, ora si tratta di lavorare tutti insieme per ripristinare al meglio il nostro territorio».

Il commissario spcieale Marino Simoni ha suggerito anche di iscriversi al portale del legno (legnotrentino.it), una efficace piattaforma per far incontrare privati e acquirenti nel campo del commercio del legname.













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