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Bacino artificiale sulla Panarotta, il no degli ambientalisti: «Ridurre la dipendenza dallo sci»

Lettera di 8 associazioni alla Comunità di valle e ai sindaci: «Chiediamo un tavolo per il rilancio per un turismo alternativo e sostenibile»

IL PUNTO. Stazione sciistica “a fallimento di mercato”



TRENTO. "Pensare ad una gestione alternativa del turismo, soprattutto invernale, è ormai un obbligo per tutti ma è necessario evitare di imporre decisioni calate dall'alto. Chiediamo quindi l'istituzione di un tavolo per il rilancio della Panarotta aperto a tutti gli operatori, associazioni e cittadini interessati". Lo scrivono, in una lettera inviata presidente della comunità di valle Alta Valsugana-Bersntol e ai sindaci della zona, le associazioni ambientaliste Extinction Rebellion di Trento, Legambiente, Enpa del Trentino, Pan-Eppaa, Lac del Trentino Alto Adige, Lipu di Trento, Lav e Wwf del Trentino, dicendosi "fortemente contrari alla costruzione di un bacino artificiale in Panarotta".

"La Panarotta ha un altissimo potenziale turistico vista la sua posizione strategica, vicina ai laghi e porta di ingresso per il Lagorai con panorami incantevoli, raggiungibile da almeno 5 versanti ciclabili, ricca di sentieri e di attrattive storiche, perfetto luogo di lancio per parapendii, con vari possibili percorsi per ciaspole e scialpinismo e con diversi punti ristoro. Una sua transizione verso un turismo alternativo e sostenibile potrebbe davvero differenziarla e renderla un esempio per tutta Italia", scrivono le associazioni, suggerendo una "riduzione della dipendenza economica locale dall'attività sciistica" e una "qualificazione delle località alpine come destinazioni turistiche interessanti in tutte le stagioni dell'anno". 













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