Avviati i lavori per l’irrigazione automatizzata

Borgo. Consorzio miglioramento fondiario di Olle, dopo 10 anni dalla nascita sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’impianto di irrigazione delle aree agricole, che termineranno a fine...


Marika Caumo


Borgo. Consorzio miglioramento fondiario di Olle, dopo 10 anni dalla nascita sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’impianto di irrigazione delle aree agricole, che termineranno a fine agosto. E’ soddisfatto il presidente Edoardo Rosso, che ha avuto la tenacia di proseguire nell’obiettivo nonostante le titubanze e lo scetticismo di molti.

In Trentino sono operativi 245 consorzi che coprono 180mila ettari, un quarto dell’intera superficie provinciale. Risultano irrigati 15mila ettari con sistema a goccia. «I consorzi rappresentano la storia e l’attaccamento al territorio - spiega Rosso -. Lavorano con grande efficienza grazie al volontariato, un lavoro poco visibile perché i benefici sono sempre proiettati nel futuro, ed in questo sta il loro grande valore di promozione dello sviluppo».

Veniamo al Consorzio di Olle. L’intervento riguarda un impianto automatizzato con radiocontrollo, in funzione delle superfici da irrigare: in totale 140 ettari all’interno di un perimetro nella parte alta di Olle, in prossimità della Strada del Dosso. Un area omogenea in quanto obiettivo principale è razionalizzare i costi. In totale circa 200 particelle fondiarie. Il costo è di 469mila euro, dei quali l’80% ovvero 375.200 euro sono coperti dalla Provincia con un contributo a fondo perduto. Un iter lungo quello che, dalla nascita del Cmf, ha portato all’avvio dei lavori.

«Siamo partiti a marzo 2010 con un articolo sul Notiziario Comunale e un mese dopo si è tenuto un primo incontro preliminare per un sondaggio di interesse e fattibilità – racconta Edoardo Rosso -. Nel 2011 è stato costituito il Comitato promotore e nel 2013 anche il Comune ha aderito come socio. Sempre nel 2013 la costituzione del Consorzio miglioramento fondiario di Olle è stata approvata dal Servizio Attività agricole della Provincia prima e dalla giunta provinciale poi». Un anno dopo è stato nominato il consiglio direttivo e nel 2016 il Consorzio ha presentato la domanda per la concessione idrica, concessione a derivare l’acqua da una sorgente che è arrivata nel 2017. Quindi la presentazione del progetto, affidato all’ingegnere Sandro Dandrea di Olle, e la domanda di contributo per realizzarlo. Contributo che è stato concesso a fine 2017. «Nel 2019 si sono rinnovate le cariche elettive del Consorzio e lo scorso luglio è stata chiusa anche la gara d’appalto per la realizzazione dell’impianto, vinta dalla Carraro Adriano snc di Castel Ivano. Abbiamo invitato solo aziende locali», precisa il presidente. I lavori, causa Covid, sono iniziati lo scorso 22 aprile con la captazione e drenaggio, il posizionamento del dissabbiatore e ripartitore con condotta verso il serbatoio di accumulo e la realizzazione del percorso verso valle, e termineranno presumibilmente a fine agosto. Un impianto all’avanguardia, controllato da un sistema automatico di distribuzione dell’acqua. «Ringrazio Stet, Set e i soci aderenti che, in sinergia con il Consorzio, hanno permesso di adottare soluzioni che stanno permettendo un ulteriore risparmio sui costi. Sono contento che siamo riusciti nell’obiettivo, ci sono molti giovani interessati, che vogliono lavorare nell’agricoltura: questa è una zona adatta per le vigne da spumante, sono terreni di alto pregio come confermato dalle analisi effettuate dalla Fondazione Mach», ricorda Rosso. Alcuni proprietari di fondi agricoli all’interno del perimetro non parteciperanno: si tratta dei cosiddetti “terreni consorziati silenti”. Loro in sostanza rimarranno esclusi dall’allacciamento e non dovranno pagare alcuna quota.

«La disponibilità d’irrigazione consente l’incremento di 2-3 volte il valore del fondo agricolo in caso di vendita. Attualmente assistiamo a una crescita della domanda di terreni agricoli da parte di giovani operatori - conclude Rosso -. Molti scetticismi iniziali verso quest’opera giudicata inutile, sono venute meno dall’inizio del cantiere e sono aumentate le richieste di allacciamento».













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