Addio a Mario Bernardo partigiano e cineasta 

Si è spento a Bieno alla soglia dei 100 anni. Ha combattuto nella Resistenza è stato direttore della fotografia di Pasolini e Rossellini e collaboratore di Totò


di Fabio Franceschini


BIENO. Nella serata di domenica si è spento nella sua casa di Bieno, alla soglia dei 100 anni d’età, Mario Bernardo. Ufficiale alpino in Alto Adige durante la guerra ed ex partigiano conosciuto con i nomi di battaglia “Bela Kun”, prima, e “Radiosa Aurora” poi, Bernardo era stato promotore di cinema, direttore della fotografia in film di grandi registi, da Roberto Rossellini a Pier Paolo Pasolini, e per ben 25 anni docente di tecnica della ripresa al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Autore di più di quattrocento tra film, sceneggiati tv, documentari e short pubblicitari, nel 2003 quest’incredibile uomo aveva scelto di tornato a vivere a Bieno, in quella che era stata la casa di sua madre. Nato a Venezia nel 1919 il prossimo 22 febbraio Mario Bernardo avrebbe festeggiato il suo centesimo compleanno.

Tra i tanti personaggi di spicco con cui collaborò durante la sua luminosissima carriera, oltre ai già citati Rossellini e Pasolini, anche l’indimenticabile Totò, “il principe della risata”, che conobbe profondamente durante le riprese del film “Uccellacci e uccellini” del 1966. «Una persona eccezionale – era solito ripetere Bernardo – non un attore qualunque, ma il vero attore, nel cuore, nel modo di muoversi, ma soprattutto nel modo di considerare gli altri».

Tra i suoi libri di maggior successo, sì perché Mario Bernardo è stato anche apprezzato scrittore, “Il momento buono” del 1969, “Ultimi racconti ‘944 - Il rastrellamento del Grappa” del 2014, dedicati entrambi alle sue esperienze di vita partigiana, e “Girare con Pasolini” del 2016. Volume quest’ultimo in cui Bernardo ripercorre l’esperienza maturata al fianco del grande regista italiano durante le riprese di una parte del documentario “Comizi d’amore” e poi di “Uccellacci e uccellini”.

«Per chi ha conosciuto Mario – racconta il sindaco di Bieno Luca Guerri – oggi è un giorno davvero triste. Se ne va, infatti, un uomo che è stato un autentico esempio di rettitudine, coraggio e forza di volontà, da sempre capace d’inseguire i propri sogni nonostante le innumerevoli insidie e difficoltà della vita. Una persona d’immensa umiltà la cui personale conoscenza è stata per me un onore, non solo come sindaco, ma anche come uomo. A tutto ciò si aggiunge il rammarico di non aver visto concludersi in tempo l’iter per il conferimento del prestigioso riconoscimento del Cavalierato al Merito della Repubblica italiana. Onorificenza che avrebbe permesso, sia a me che ai paesani, di rivedere ancora una volta quel meraviglioso sorriso di gratitudine che era solito esternare ogni qualvolta gli veniva conferito qualcosa. Ciao Mario, mi mancherai moltissimo!».

Già insignito dal Ministero della sifesa con la medaglia commemorativa denominata “Medaglia della Liberazione”, Mario Bernardo era soprattutto una persona «capace di farsi apprezzare nel quotidiano – raccontano i paesani –. Esempio per i più giovani ai quali è riuscito ad insegnare, per il tramite la propria vita, quanto sia importante dare il giusto valore alle proprie azioni».

I funerali si terranno in forma laica quest’oggi alle 18 nella sua casa di Bieno.













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