«Acciaieria, i controlli bastano?» 

Borgo, Valsuganattiva ha inviato un proprio video delle emissioni ad Appa e Sava



BORGO. L’attuale sistema di videosorveglianza delle emissioni diffuse dell'Acciaieria è efficace? Lo chiede l'associazione Valsuganattiva che nei giorni scorsi, era il 2 novembre, ha inviato ad Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente) e Sava (Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali) una lettera in cui chiede conto del sistema vigente di controllo delle emissioni non filtrate. Ciò alla luce delle emissioni osservate dai membri dell'associazione anche in questo primo periodo di ripresa dell'attività produttiva dello stabilimento che, dopo molti mesi di stop, da settembre ha rimesso in funzione gli impianti sotto la gestione di Acciaierie Venete tramite Borgo Valsugana Steel srl. «Emissioni che abbiamo ripreso, con i filmati che lo scorso 27 ottobre abbiamo consegnato ad Appa», precisa il presidente dell'associazione, Walter Tomio, sottolineando la preoccupazione di molti cittadini «consapevoli dei rischi a cui è esposta la salute della popolazione in seguito al recente riavvio della produzione di questa fabbrica ad alto impatto ambientale, a ridosso del centro abitato».

In occasione del riesame dell'Aia, per cui si è aperto un nuovo procedimento amministrativo nel giugno scorso, Valsuganattiva ha «espressamente richiesto un sistema di videosorveglianza pubblica 24 ore su 24 per monitorare visivamente le emissioni diffuse, ma Sava non ha accolto la nostra proposta ritenendo sufficiente il sistema di videosorveglianza dell'azienda stessa, che assume dunque il duplice opposto ruolo di controllato/controllore», prosegue Tomio. Per questo nella missiva inviata ad Appa e Sava pone alcune domande sull'efficacia dei sistemi di controllo visivo esistenti. «La Bvs srl, che gestisce lo stabilimento, ha comunicato agli organi provinciali di controllo la presenza di ripetuti episodi di inquinamento ambientale, documentabili attraverso il proprio sistema di videosorveglianza? Quante volte e in quali circostanze?», interroga Valsuganattiva. Infine: «Appa e Sava, quanti filmati hanno spontaneamente richiesto all'azienda per monitorare il preoccupante fenomeno inquinante?». (m.c.)













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