Volontari all’opera  per far rivivere la “Forra del Lupo” 

L’intervento sugli Altipiani Cimbri dopo il nubifragio che ha sradicato gli alberi finiti nelle trincee e sui sentieri  



FOLGARIA. Quarantadue persone per sistemare la Forra del Lupo: un piccolo miracolo del volontariato. Domenica scorsa, al parcheggio del ristorante appena fuori Serrada, i responsabili del sentiero che percorre le trincee austroungariche sopra la valle di Terragnolo non credevano ai loro occhi, quando si sono trovati tutte quelle persone pronte per dare una mano a pulire il percorso, gravemente danneggiato dal maltempo di fine ottobre. Quando i referenti della Sat di Folgaria fecero un sopralluogo alla "Forra", lo scorso 3 novembre, pensarono che ci sarebbe voluto un miracolo per ripristinare velocemente il percorso. Le trincee si presentavano malissimo, quasi peggio di quando era cominciato tutto, nel 2011, epoca in cui si iniziò a riportare alla luce quell'itinerario dimenticato. «Non potevamo immaginarci uno scenario peggiore, sia lungo il percorso che nei boschi limitrofi, appianati: piante anche vecchie e robuste completamente rovesciate all’interno della trincea, difficili da scavalcare nei punti esposti. Moltissime altre di traverso e ovunque una catasta di rami e foglie che avevano invaso il sentiero. Salva per miracolo la croce posta dagli Schützen all’inizio del percorso, gli alberi limitrofi erano caduti alcuni da una parte altri dall’altra senza toccarla», racconta Cristina Corradini. Il sentiero venne chiuso, le gite programmate annullate, e si cominciò a fare appello alle altre associazioni (anche ad un convegno promosso dal Museo della guerra) affinché si trovassero volontari disponbili a dare una mano. Domenica scorsa era programmata la giornata di manutenzione. La Sat di Folgaria girò l'appello alla confinante sezione di Besenello, lo stesso si fece su Facebook. La mattina i promotori hanno strabuzzato gli occhi: «Incredibile: ci siamo trovati , la mattina alle 8, in 42 volontari , un numero incredibile e imprevisto, che ci ha fatto un piacere enorme. C’erano amici della SAT di Folgaria, di Besenello, di Mori (coinvolti da Diego Bertolini, il nostro Gruppo di Serrada, persone di Mezzomonte, Rovereto, Mori, Nogaredo, perfino persone da Verona e Vicenza, una appassionata entusiasta, Fabrizia Veronse, dalla provincia di Rovigo», prosegue Corradini. Chi, esperto, con la motosega, chi con altri mezzi, chi con le braccia: è stata un'operazione riuscitissima, il percorso è stato ripulito fin quasi alla località Caserme. I tronchi sono stati tagliati, in altri punti è stato aperto il passaggio, la legna di risulta accatastata a lato per eventuali recuperi. Manca poco per poter restituire il sentiero agli escursionisti. Il presidente della Sat Daniele Ciech, Paolo Spagnolli, i gruppi alpini di Terragnolo e serrada, Mario Tranquillini di Mori hanno ringraziato con entusiasmo tutti i volontari. (m.s.)

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