Questi “I giovani che salveranno l’Italia”

ROVERETO. E' stato presentato allo SmartLab da Senso Comune Trentino, il libro “I giovani salveranno l'Italia. Come sbarazzarsi delle oligarchie e riprenderci il futuro”, uno stato dell'arte del...



ROVERETO. E' stato presentato allo SmartLab da Senso Comune Trentino, il libro “I giovani salveranno l'Italia. Come sbarazzarsi delle oligarchie e riprenderci il futuro”, uno stato dell'arte del nostro paese visto dagli occhi di chi, oltre alla narrazione mainstream dei “bamboccioni” e dei giovani “choosy”, è costretto a vivere in un contesto sociale che sta stretto, all'interno di un'economia stagnante, con disuguaglianze a livelli mai visti, un welfare ogni giorno meno incisivo e con la quotidiana tentazione di andare a cercare fortuna all'estero. I 285mila giovani che hanno lasciato l'Italia nel 2016 non sono “cervelli in fuga”, ma “cuori in fuga”, persone costrette a rinunciare a legami famigliari e sociali per mettere le proprie competenze al servizio di altri paesi. Il libro, scritto da tredici attivisti di Senso Comune, associazione/movimento politico nato nel 2016 attorno ad un manifesto per un Populismo Democratico, è anche un'occasione per ripercorrere qualitativamente e quantitativamente la storia del nostro paese, individuando i passaggi fondamentali che hanno segnato gli ultimi trent'anni. Dal divorzio tra Stato e popolo al momento populista che stiamo vivendo, dal mondo del lavoro precarizzato e frammentato all'emigrazione degli “expat”, dalla discriminazione di genere alla storia economica e al rapporto controverso con l'UE, dalle riforme costituzionali alla necessità di ripoliticizzare la società italiana sono tutti argomenti trattati nel volume curato da Samuele Mazzolini. Un libro che vuole essere una chiamata alla consapevolezza e all'azione per nominare l'intollerabile, vincere la rassegnazione di una vita dove “non c'è alternativa” e mettersi in gioco per un cambiamento reale che possa vedere i giovani d'oggi protagonisti nella costruzione di un progetto di paese diverso, meno diseguale e più vicino ai valori costituzionali che ancora ci indicano la via maestra.















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