Papà e figlio impallinati dal cacciatore 

Nelle campagne di Santa Margherita di Ala. L’uomo, voleva colpire una lepre a poca distanza, ma ha sbagliato mira: dopo gli spari  è fuggito tra i campi. Feriti Armando Mazzola (titolare del bar Rovercenter e Velvet di Ala) e il figlio sedicenne Nicola: anche loro andavano a caccia


Giancarlo Rudari


Ala. Non aveva nemmeno fatto in tempo ad imbracciare il fucile che un cacciatore di Santa Margherita e il figlio sono stati impallinati da un altro cacciatore che poi è fuggito facendo perdere le proprie trace. E’ successo l’altro giorno in località Sgardaiol, sopra l’abitato di Santa Margherita verso Marani di Ala. Armando Mazzola e il figlio Nicola di 16 anni sono stati raggiunti da una rosa di pallini sparati da un cacciatore che ha sbagliato mira: voleva colpire un lepre, invece ha ferito alle gambe padre e figlio. Cinque i pallini che hanno centrato Armando Mazzola, uno invece il ragazzo: non tutti i pallini sono stati estratti dai sanitari del pronto soccorso perché conficcati in profondità. «Eravamo usciti da poco da casa e stavamo ancora camminando quando ho udito due spari a distanza ravvicinata ed ho visto fuggire una lepre ad un paio di metri di distanza da noi - racconta Nicola Mazzola, studente all’istituto Fontana e promettente stella dello sci - Anch’io, come mio padre, sono appassionato di caccia e lo accompagno volentieri durante le sue uscite. Domenica mattina non aveva ancora imbracciato il fucile quando siamo stati colpiti dai pallini di un cacciatore che quando ha capito di aver sbagliato obiettivo si è allontanato di corsa. E di lui non sappiamo più nulla».

Le urla di Nicola

Quando è stato colpito, nicola si è messo ad urlare e il padre armando si è preoccupato delle condizioni del figlio senza accorgersi in un primo momento di essere rimasto ferito. glielo ha detto il figlio: guarda papà che stai perdendo sangue. genitore e figlio non hanno nemmeno visto chi li ha colpiti: «ho guardato mio figlio e mi sono preoccupato di lui. figurarsi se mi mettevo ad inseguire chi ci aveva colpiti...» racconta armando ancora alle prese con denunce e deposizioni da polizia e carabinieri. «chi può essere stato? uno che voleva centrare la lepre che ci è passata a due metri di distanza. il cacciatore avrà sparato da qualche decina di metri, ma non sappiamo poi in quale direzione sia scappato...» a casa, invece, sono tornati i armando e nicola che non hanno chiamato i soccorsi visto che l’uomo era in grado di guidare fino al pronto soccorso di rovereto. qui i medici hanno estratto alcuni pallini mentre altri, entrati in profondità, rimarranno per sempre a ricordo della disavventura. dal pronto soccorso la segnalazione è arrivata al commissariato di polizia che ha poi girato il fascicolo, per competenza territoriale, ai carabinieri di ala che hanno avviato le indagini per individuare il cacciatore (molto probabilmente del luogo) che dopo gli spari si è dileguato.













Scuola & Ricerca

In primo piano