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Folgaria, la bolletta lievita a tre milioni di euro: stop all’illuminazione da mezzanotte alle sei

A causa della morfologia, della dispersione abitativa e di importanti infrastrutture risulta il secondo comune più energivoro del Trentino. L’ordinanza per ora durerà fino al 20 dicembre



TRENTO. Per risparmiare energia e, soprattutto, contenere costi ormai esorbitanti, nei prossimi giorni il Comune di Folgaria spegnerà la pubblica illuminazione dalla mezzanotte alle 6 del mattino fino al 20 dicembre.

Lo ha stabilito il sindaco Michael Rech con un'ordinanza. Sono ben 1800 i punti luce comunali distribuiti sul territorio con un percentuale di Led attorno al 30% (in crescita costante), 60% sodio alta pressione, 10% altro.

Nel primo semestre 2022 il - comunica il sindaco - il Comune ha speso di elettricità per l'illuminazione pubblica un totale di 140.892 euro, mentre per lo stesso semestre ma nel 2021 euro 79.323.

«Rispetto ad un costo medio annuo storico di circa 160.000 euro per corrente per la pubblica illuminazione, ci aspettiamo di chiudere il 2022 con un costo complessivo di circa 300.000 euro» ha dichiarato Rech.

Il Comune di Folgaria risulta essere il secondo comune per consumo di energia elettrica della Provincia autonoma di Trento. Gran parte di questo consumo è dovuto al pompaggio dell'acquedotto comunale e intercomunale che da solo rappresenta l'80% del consumo elettrico annuo del comune di Folgaria (circa 8-9 milioni di KWh).

Storicamente Folgaria è un Comune particolarmente energivoro in proporzione alla sua popolazione residente. Questo è dovuto principalmente alla morfologia territoriale, alla frammentazione abitativa, alle importanti infrastrutture sportive di proprietà pubblica e non da ultimo ai costi di pompaggio del sistema idrico.

L'insidia principale è rappresentata dal consumo di energia elettrica che a fronte di un costo complessivo medio storico a carico del Comune di circa 1,4 mln di euro l'anno, si stima possa chiudere al 31 dicembre 2022 a più di 3 mln di euro.

Il gas metano invece passerebbe da un costo annuale di circa 200mila euro a più di 400.000 euro.













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