BOLZANO

Tutti i "segreti" degli speed check 

Ecco alcune risposte per sfatare miti e leggende sulle famigerate colonnine arancioni. Ed evitare sorprese 



TRENTO. Speed check, questi sconosciuti.  A dare un prezioso aiuto per fare chiarezza arriva ora l’amministrazione comunale di Brunico, per evitare che chi crede a questo tipo di voci si trovi a pagare di più.

Per prima cosa, il Comune pusterese mette subito in chiaro sulla legalità delle apparecchiature, elencando le modalità con cui queste devono essere utilizzate. «Le posizioni di queste colonne – si legge – devono essere approvate dal proprietario della strada. Il punto di controllo deve essere presegnalato con cartello "Attenzione: controllo di velocità", la postazione di controllo deve essere chiaramente visibile e i controlli di velocità devono essere effettuati con apparecchiature omologate. Quando almeno una di queste prescrizioni non viene rispettata, è possibile vincere il ricorso. Se invece il ricorso è infondato, si rischia di pagare circa il doppio della sanzione amministrativa».

Attenzione a prendere troppo alla leggera gli speed check, insomma. Seconda leggenda: si può essere multati solo vicino alla colonnina c’è un’agente e se la luce lampeggiante è accesa. E anche qui, si scoprono cose inattese. «La visibilità – chiarisce l’amministrazione – riguarda solo la postazione del controllo (ad esempio, non deve essere oscurata da arbusti). L’apparecchio di misurazione viene installato dagli agenti come prescritto. Tuttavia, durante il controllo, gli agenti non devono essere visibili dalla strada. Gli agenti di polizia sono nelle vicinanze per garantire la regolarità dei controlli e per impedire la manipolazione dell’apparecchiatura. La luce lampeggiante arancione è invece solo un elemento aggiuntivo che serve a rendere più visibile il punto di controllo. Non indica assolutamente se l’apparecchio di misurazione della velocità è attivo o meno».

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