Zaia: «Valdastico per noi irrinunciabile» 

L’esponente della Lega ad Ospedaletto: «Il giuramento di Salvini col Vangelo? Se fosse stato il Corano meno reazioni» 


di Gianpaolo Tessari


OSPEDALETTO . Ha sconfinato a nord di appena un comune rispetto al suo Veneto. La Lega Nord ieri ha portato ad Ospedaletto il governatore Luca Zaia per tirare la volata in vista del voto ai candidati in Valsugana, Maurizio Fugatti ed Elena Testor, presenti tutti gli altri in corsa domenica con il Carroccio. Zaia ha scelto, non a caso, una zona del Trentino che necessita di interventi urgenti sulla viabilità: Ospedaletto è teatro da decenni di incidenti gravissimi e tutta la valle è interessata dal collegamento con la Valdastico. Ma non ha evitato nessuno dei temi caldi di questa campagna.

Zaia, dopo il referendum a che punto è la battaglia del Veneto per l’Autonomia?

« Noi mercoledì firmeremo una preintesa che ci porti ad ottenere tutte e 23 le competenze, come prevede la Costituzione, trattenendo le risorse in Veneto, trasferendone meno a Roma. Noi ora vogliamo che l’Autonomia, dopo il successo storico del referendum, ci sia cucita addosso come un abito sartoriale».

Cosa intende quando dice di voler superare la spesa storica, trattando con Roma?

«Si introduce un nuovo principio, quello di non ottenere i finanziamenti in base alla spesa storica. Le faccio un esempio chiaro, che rende anche rispetto al Trentino: la Sicilia ha 22 mila forestali, il Veneto 400. La spesa storica vuol dire che a me Roma rimborsa lo stipendio dei 400. Basta con questo sistema: si parli invece di fabbisogni standard, ovvero un forestale ogni tot chilometri di bosco».

La campagna elettorale ha messo in strada tensioni che non si vedevano da anni. Che ne pensa?

«Mi pare che il Paese stia dando il peggio in queste settimane. La campagna dovrebbe essere la sublimazione del concetto di democrazia. Non per nulla il termine “candidato” viene dall’epoca dei romani, quando chi si impegnava in politica indossava una tunica candida. Se la campagna si traduce nel fare a botte con le forze dell’ordine, oltre a fornire un pessimo spettacolo, mi pare anche un modo per non parlare di problemi reali. C’è anche una parte politica che capisce che i cittadini non li voteranno e reagisce così».

Che ne pensa, lei a Milano c’era, del giuramento sul Vangelo del segretario Matteo Salvini, con il rosario bene in vista?

«A dire la verità il giuramento lo fatto con la Costituzione in mano e poi ha parlato del Vangelo, questo è quello che è avvenuto. Il rosario Matteo lo ha tirato fuori in un’altra parte del comizio. Ma aldilà di questo non capisco tutta questa discussione: molto probabilmente se un leader politico avesse giurato sul Corano ci sarebbero state meno reazioni. Questo, ovviamente, non sarebbe accaduto in un comizio della Lega. Non capisco perché appaia tanto strano: il Vangelo parla dei valori cristiani. Ed il nostro, pur essendo un partito laico, si riconosce nella solidarietà, nella compassione, sono valori cristiani».

Governatore cambiamo tema. La Valdastico, questa volta si fa sul serio?

«Si deve trovare la soluzione. La Valdastico per noi è irrinunciabile. La mettiamo in relazione al collegamento, che chiuderemo nel 2020, con la Pedemontana. Se si completa il collegamento a nord, un trentino entra in Valdastico, scende, intercetta la Pedemontana e si trova a Montecchio. Da lì, sull’A4, può andare Venezia o a Milano. E’ un cambiamento epocale: da Ospedaletto a Treviso, a farla lunga, ci vorranno 45 minuti. Cambia il mondo e si consolida il cordone ombelicale tra Veneto e Trentino».

Zaia lei è qui per Maurizio Fugatti, per la Lega. Perché si dovrebbe votare per i candidati del Carroccio?

«Perché hanno dimostrato linearità, stabilità nel portare avanti i nostri valori e gran presenza sul territorio. Non abbiamo un carrozzone elettorale che tiriamo fuori ogni 5 anni: noi c’eravamo e ci saremo».













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