Whirlpool, autorizzazioni entro l’anno

La Vetri Speciali chiede tempi stretti e deroghe per riconvertire il sito. Stesso modello per ex Gallox, Martinelli e Italpumps


di Chiara Bert


TRENTO. Sarà una corsa contro il tempo per non perdere i 41 milioni di euro di investimenti messi sul piatto dalla Vetri Speciali spa per subentrare alla Whirlpool nello stabilimento di Spini di Gardolo. Se l’offerta non andasse in porto, il gruppo ha già pronta un’alternativa per ampliare la propria produzione: il potenziamento del proprio stabilimento a Ormelle, in provincia di Treviso. Vietato insomma per il Trentino perdere questa occasione, avverte l’assessore provinciale allo sviluppo economico Alessandro Olivi.

Il gruppo, che produce e commercializza in tutto il mondo bottiglie e contenitori speciali di vetro per alimenti, nella sua offerta ha messo in chiaro di avere tempi stretti e di voler iniziare a lavorare per riconvertire l’immobile al massimo entro fine anno. Questo significa che in autunno dovranno arrivare tutte le autorizzazioni necessarie, di tipo ambientale e urbanistico, comprese delle deroghe come quella per sopraelevare l’edificio. Sulle prime la competenza è della Provincia, le seconde spettano al Comune di Trento. «L’azienda - spiega Olivi - è pronta a stanziare 14 milioni di investimento per modifiche all’immobile che considera funzionali alla propria produzione». Se alla Whirlpool si producevano frigoriferi, alla Vetri Speciali si lavora su un altro tipo di attività, e la fabbrica va adeguata di conseguenza.

Dopo la prima disamina degli elementi fondamentali dell’offerta, domani Trentino Sviluppo completerà l’istruttoria per verificare che siano rispettate tutte le clausole fissate dal bando di gara. «Al momento le principali richieste dalla Provincia sono rispettate», conferma Olivi: la Vetri Speciali offre 41,2 milioni di investimenti, contro i 25 milioni richiesti dal bando, e 150 nuovi dipendenti assunti entro il 2017 (in aggiunta ai 134 lavoratori già impiegati nello stabilimento di Pergine), che saliranno a 250 nuovi occupati a regime, da assumere pescando in via prioritaria nelle liste dei lavoratori ex Whirlpool (200 sono attualmente in cassa integrazione straordinaria, che il ministero del lavoro ha autorizzato per il secondo anno). Anche sul questo fronte la cifra è quella richiesta dal bando, anche se l’azienda ha previsto degli stock a scadenza pluriennale, «verificheremo se coerenti con il bando», spiega l’assessore.

Nell’offerta sono previsti poi 9 milioni di investimenti in trent’anni in lavori sull’immobile, che significano 300 mila euro all’anno di manutenzioni che equivalgono ad una sorta di canone. «Va considerato - ricorda ancora Olivi - che se lo stabilimento dismesso restasse vuoto per uno o due anni com’è oggi non solo non avremmo occupazione e la Provincia perderebbe una cospicua entrata in tasse, ma avremmo anche alti costi di gestione da sostenere». Motivo in più per non perdere la proposta della Vetri Speciali, fanno notare in Provincia, dove contano - appena incassato il disco verde di Trentino Sviluppo - di mettere in campo una mini task-force dedicata. «La formula utilizzata, ingresso a costo bassissimo per l’impresa in cambio di investimenti e occupazione - insiste l’assessore -ha dimostrato di essere attrattiva, ora non si può perdere la sfida dell’efficienza, in Provincia e in Comune. Prima finiscono i lavori di riconversione e prima l’azienda potrà assumere». Dopo l’ex Whirlpool, sono in dirittura d’arrivo altri tre test cruciali per il futuro industriale del Trentino: il modello è stato infatti replicato anche per altri immobili parzialmente inutilizzati, l’ex Gallox di Rovereto, l’ex Martinelli di Ala e per la reindustrializzazione dell’ex Italpumps a Storo. I bandi si chiuderanno nelle prossime settimane: «Leaseback e Bic hanno fatto il loro tempo - chiosa Olivi - può essere l’avvio di un nuovo approccio».

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