Whirlpool, allarme bomba giunto al «Trentino»

Una telefonata arrivata alla nostra redazione attorno alle 13.30 ha bloccato la produzione. Evacuati gli operai: gli artificieri non hanno trovato nulla



TRENTO. Ancora tensione alla Whirlpool di Trento. Con una telefonata anonima al nostro giornale, arrivata poco dopo le 13.30, è stata annunciata la presenza di un ordigno all’interno della sede di Spni di Gardolo del colosso degli elettrodomestici. La produzione è stata fermata e tutti gli operai sono stati evacuati, ma al termine dei controlli i lavoratori hanno potuto tornare in fabbrica.

Lo stabilimento Whirlpool di Trento, la cui chiusura è stata annunciata per il febbraio 2014, era stato in parte danneggiato dieci giorni da un incendio cui era seguito, dopo pochi giorni, il ritrovamento di un innesco di un ordigno che aveva portato all'avvio di un'indagine della polizia.

«Le lavoratrici ed i lavoratori, la rsu di Whirlpool Emea di Spini di Gardolo, insieme alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici in Trentino, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil condannano l'azione di chi prova, ancora una volta, a destabilizzare il clima all'interno dello stabilimento in via di dismissione», viene detto in una nota congiunta dei sindacati. «Il gesto scriteriato del mitomane che questo pomeriggio ha lanciato un allarme sulla presenza di un ordigno nello stabilimento di Spini, rappresenta l'ennesimo colpo inferto alle lavoratrici e ai lavoratori che in questa fase sono impegnati con azienda, Provincia e sindacati a dar seguito agli impegni assunti con l'accordo del luglio scorso e, quindi, provare a dare un futuro produttivo alla storica fabbrica di elettrodomestici».

«Sono le lavoratrici ed i lavoratori di Spini quindi a pagare le conseguenze di queste azioni di sabotaggio soprattutto nel caso in cui il loro ripetersi portasse l'azienda ad anticipare la chiusura dello stabilimento, eventualità che va evitata in ogni modo. In gioco infatti non c'è solo qualche mese aggiuntivo di retribuzione, ma anche la possibilità di dare concretezza ad un progetto di rilancio per lo stabilimento e di ricollocazione per tutti i dipendenti. Anche per questo motivo, come già successo nelle settimane scorso, le maestranze e le loro rappresentanze sindacali si sono già messe a disposizione degli inquirenti affinché venga fatta luce al più presto luce sugli autori di questi azioni», hanno concluso i sindacati.













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