VOLLEY: V-DAY A ROMA Itas, il giorno dello scudetto. Maxischermo in piazza Fiera

Oggi alle 18 si assegna il titolo tricolore del volley nell'ennesima sfida fra Trento e Cuneo. Allestito un maxischermo in piazza Fiera, diretta della partita anche sul nostro sito internet



ROMA. Il ricordo, inevitabilmente, va lì. A quel 7 maggio 2008. La serata nella quale tutto, di fatto, ebbe inizio. Lo scudetto alzato al cielo di Trento, la festa di una città che da cenerentola diventava principessa del volley italico.
Quel giorno arrivò uno scudetto che, non ce ne vogliano le coppe ed i trofei vinti dopo né quelli che ancora arriveranno, ha e avrà sempre un sapore particolare in quanto è stato il primo, l’indimenticabile. Dopo 3 anni ed una bacheca piena, la voglia di Kaziyski e compagni è quella di tornare ad assaporare ancora quel dolcissimo sapore. Quel gusto particolare che solo lo scudetto ha. Dopo la gioia di tre anni fa e le delusioni seguenti con Piacenza e Cuneo un nuovo ko proprio sul più bello sarebbe un brutto pugno nello stomaco per tutto l’ambiente trentino. Una nuova vittoria, tornare a cucirsi sul petto quel triangolino verde, bianco e rosso renderebbe questa Itas Diatec la prima squadra nella storia ad essere, contemporaneamente, “campione di tutto”. Mai nessuno, infatti, finora aveva detenuto contemporaneamente i titoli di campione d’Italia, campione d’Europa e campione del Mondo. Certo, il passato è pieno di squadroni da leggenda che hanno infilato filotti importanti, senza dimenticare l’en-plein della Maxicono Parma del 1990 (cinque trofei vinti sui cinque disputati), ma questo “tris” non è mai riuscito a nessuno. Se oggi, in un teatro splendido e bello pieno come quello del PalaLottomatica, arriverà il tricolore allora sarà scritta una nuova pagina dei record. Ma Juantorena e soci più che ai record pensano solo ad una cosa, ad esorcizzare una volta per sempre questo spauracchio Cuneo. Le tre finali di fila perse, dal V-Day dello scorso anno a Bologna fino alla Coppa Italia di Verona, hanno messo in mostra una Cuneo cinica e letale, con l’esperienza (33 anni di età media del sestetto) giusta per vincere partite di questo genere. Una finale fra due squadre fortissime, fra le più forti in tutto il globo, la differenza allora potrebbe essere minima e concentrata solamente in pochi palloni. Una manciata di punti, momenti chiave della partita nei quali la squadra di Stoytchev dovrà mantenere la necessaria lucidità.
Ieri ambedue le squadre hanno potuto svolgere una nuova seduta di allenamento intera al PalaLottomatica, hanno preso le misure al grande impianto dell’Eur ed hanno lavorato fondamentalmente su battuta e ricezione e provato un po’ di sei contro sei per abituarsi a giocare su questo campo. Stoytchev ha tutti i suoi giocatori a disposizione, la condizione fisica tutto sommato è buona (compreso quello Stokr che ormai ha risolto i problemi alla schiena accusati contro Modena) ed in quest’ultima partita dell’anno in campo si rivedrà il sestetto titolare.
Dall’altra parte della rete Giuliani manderà in campo la stessa squadra vista all’opera finora dopo l’infortunio al ginocchio di Parodi, con Patriarca in diagonale a Wijsmans. Sette i pullman dei tifosi piemontesi, otto quelli che scenderanno dal Trentino tre dei quali hanno raggiunto già ieri la capitale. Gli spalti del PalaLottomatica si annunciano belli pieni per questo evento, che vedrà praticamente tutto il mondo pallavolistico italiano confluire sul PalaLottomatica.
«Abbiamo vissuto questi giorni di avvicinamento alla finale con grande concentrazione e con una grande voglia che arrivi il momento della partita - afferma Alberto Giuliani, allenatore dei piemontesi -. Ci stiamo allenando su tutti i fronti: credo che non sarà un solo fondamentale a fare la differenza. I ragazzi sanno di dover entrare in campo sicuri di sapere cosa fare per riuscire a mettere in difficoltà l’avversario». La Bre Banca Lannutti ha una sua fisionomia di gioco molto chiara: è con ogni probabilità la squadra più forte nella fase break point. Perché non solo ha degli ottimi battitori (gente di potenza come Nikolov, Volkov, Wijsmans e Mastrangelo e tattica come Grbic) ma ha anche un muro-difesa regolato davvero come un orologio. Non per niente è la squadra che quest’anno ha murato di più: 355 muri in 34 partite, mentre l’Itas (che nel muro ha uno dei suoi talloni d’Achille) si è fermata a quota 275 in 34 gare. Due squadre diverse eppure uguali Itas e Cuneo, perché se i piemontesi nella fase battuta-muro-difesa-contrattacco sono i migliori l’Itas può vantare un cambiopalla regolare e molto solido. Per scalfirlo Cuneo dovrà davvero battere al massimo, spingendo dalla prima all’ultima palla. Dal canto proprio la squadra di Stoytchev è quella che per tutta la stagione ha attaccato meglio (55,9% di media contro il 49,2% della Bre Banca) e per riuscire ad arginarla Cuneo dovrà murare e difendere al massimo. Diventa interessante, insomma, notare come i punti di forza di una squadra vadano ad incastrarsi perfettamente con quelli dell’avversario, contribuendo così ad alimentare l’incertezza per quanto si vedrà in campo e di quanto l’aspetto mentale, la tranquillità, sarà fondamentale. «Però - sottolinea ancora Giuliani - attenzione perché la regular season è una cosa, i play off un’altra e la finalissima tutta un’altra ancora. Entrano in gioco meccanismi e fattori che solo una finale riesce a chiamare in causa».
Infine, per i sostenitori trentini che non potranno essere a Roma è stato installato, in collaborazione con Solarplus e Comune, un maxischermo in Piazza Fiera dove tutti i sostenitori potranno guardare insieme l’incontro in diretta













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