Vitalizi, il consiglio vuole altri pareri

Il presidente Moltrer e Viola: «Non basta il documento della giunta». Ma Baratter (Patt) incalza: «Bisogna fare in fretta»


di Chiara Bert


TRENTO. I tempi dei tagli ai maxivitalizi potrebbero allungarsi, e non di poco. Perché prima di arrivare in consiglio regionale con un disegno di legge, tutto lascia credere che saranno interpellati altri esperti giuridici, oltre al giuslavorista Luca Nogler che ha fornito la propria consulenza alla giunta regionale. Altre consulenze, per avere qualche garanzia che gli interventi retroattivi reggano dal punto di vista giuridico, e non vengano spazzati via al primo ricorso di un ex consigliere. Lo dice il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer (vedi intervista a lato, ndr).

Ma sono diverse le voci che nell’Ufficio di presidenza vanno in questa direzione. Il primo ad aver esplicitato di ritenere necessario un altro parere tecnico a supporto di una proposta di taglio ai vitalizi è il vicepresidente Thomas Widmann (Svp). E anche il trentino Walter Viola (40 mila euro di anticipo ricevuto, 155 mila euro di Fondo Family) è dello stesso avviso: «La fretta non fa rima con serietà e responsabilità - avverte il consigliere di Progetto Trentino - sui principi alla base della proposta avanzata dalla giunta regionale non ci sono problemi, sicuramente le attualizzazioni vanno ridotte in modo serio, non di qualche punto percentuale. Ma una legge deve reggere dal punto di vista giuridico, non possiamo permetterci che al primo ricorso l’impianto crolli, sarebbe il danno maggiore, faremmo la figura dei deficienti». Un rischio che - dopo lo scandalo delle liquidazioni d’oro venute allo scoperto a mesi di distanza - nessuno vuole correre. «I consulenti sono persone, ci vuole sicuramente un’altra voce oltre a quella di Nogler», sostiene Viola. Nogler di cui, tra l’altro, nessuno finora ha potuto visionare un parere scritto.

I problemi sul tappeto sono di varia natura: c’è quello dei cosiddetti diritti acquisiti, degli ex consiglieri che già beneficiano dei vitalizi e che andranno incontro a un’ulteriore decurtazione. Ma c’è soprattutto il ricalcolo dell’attualizzazione sulla base di nuovi parametri (aspettativa di vita e tasso di sconto) che produrrebbero un taglio del 50% tra somme già anticipate ai consiglieri e quelle per ora congelate nel Fondo Family. Senza contare i problemi fiscali: sulle somme incassate i consiglieri hanno pagato le tasse (e chi restituisce sul fondo della Regione paga altre tasse sulla donazione).

«Lo dico con franchezza - spiega Viola - sono in consiglio dal 2003 e in 11 anni ho visto cinque riforme delle indennità. È ora di fare qualcosa di ragionato ed equo. Nel resto d’Italia nessuno si è azzardato a toccare il pregresso, noi siamo stati gli unici a provare a farlo e oggi non possiamo correre il rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca». Il consigliere garantisce: «Non c’è stata malafede, nessuno conosceva le cifre perché la legge demandava l’attuazione all’Ufficio di presidenza. Io ho saputo l’estate scorsa quanto avrei preso, e degli altri ho saputo solo alla conferenza stampa di Moltrer». Non spettava ai consiglieri conoscere? «Potevamo guardarci dentro meglio, assolutamente sì», ammette Viola.

Il presidente della Regione Ugo Rossi incontrerà i capigruppo martedì prossimo. Intanto, già fiutando il rischio di un allungamento dei tempi, il capogruppo del Patt Lorenzo Baratter incalza: «Io mi impegnerò perché si proceda spediti, con tempi e modalità certe. Un parere lo abbiamo, autorevole. Entro l’estate questa vicenda va chiusa».

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