Visita del questore Giuseppe Garramone alla nostra redazione

TRENTO. Una sicurezza partecipata dove anche il singolo cittadino abbia il suo ruolo, e un coordinamento con tutte le istituzioni per poter affrontare i problemi da tutti i punti di vista. E poi il...



TRENTO. Una sicurezza partecipata dove anche il singolo cittadino abbia il suo ruolo, e un coordinamento con tutte le istituzioni per poter affrontare i problemi da tutti i punti di vista. E poi il contatto diretto con quante più persone possibile, dal chi governa la città e la Provincia, ai comitati di quartiere. Il questore Giuseppe Garramone si è insediato a capo della questura di Trento il primo settembre scorso e ieri ha visitato la redazione del “Trentino”, accolto dal direttore Alberto Faustini, dal vice direttore Paolo Mantovan e dai redattori. Un incontro cordiale durante il quale sono stati affrontati anche alcuni temi caldi per la città. A partire dalla sicurezza. O meglio dall’insicurezza, reale e percepita. «Sto lavorando su entrambi gli aspetti- ha spiegato - e tante sono le idee in cantiere. Delle cose vogliono rendermi conto in prima persona e lo faccio anche passeggiando in città, a tarda ora. E se verifico che c’è qualcosa che non va lo segnalo. Non solo “ai miei” ma anche alle altre istituzioni potenzialmente coinvolte, come è successo per il caso dei disperati che vivono sotto il ponte sull’Adigetto al Muse. Ho personalmente chiamato l’assessore alle politiche sociali di Trento perché per risolvere i problemi serve un’azione coordinata di tutti»













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