Vigili micologi, servizio al capolinea

La convenzione fra Comune e Azienda sanitaria scade a fine anno. Raccolte cento firme al mercato di piazza Vittoria


di Giorgio Dal Bosco


TRENTO. È dal 1954 che i vigili urbani micologi di Trento in piazza Vittoria (dapprima in piazza Lodron), in estate controllano gratuitamente i funghi di chi, andato per boschi, ne raccoglieva un cesto che poi faceva vagliare. Ma, sembra scontato, si dovrebbe scrivere “era e non è dal 1954 che ...”. Sì, perché con il 31 dicembre scade la convenzione Comune e Azienda Sanitaria per questo servizio che non si sa se in futuro sarà ancora erogato e, se sì, da quale struttura. I sette vigili micologi non si sbottonano sul futuro ma si capisce che a loro dispiacerebbe abbandonare un simile servizio. Se ne dispiacciono anche quasi tutti i titolari dei diversi chioschi di piazza Vittoria che vedevano in questo servizio un elemento di tranquillità e di serietà per tutta la piazza. Di più, Giovanni Buono, contitolare con la moglie della azienda Vaiz, (è una famiglia di Susà di Pergine che in piazza a Trento vende funghi e prodotti del sottobosco da 70 anni da ben quattro generazioni) ha ascoltato lo scontento tra i propri clienti e, mugugno dopo mugugno, ha raccolto cento firme che l'altro ieri mattina ha portato in Comune a Trento in calce ad una petizione che la convenzione tra Azienda Sanitaria e Comune venga rinnovata.

Superfluo annotare l'importanza del servizio. Basti dire, ad esempio, che tre anni fa un “fungaiolo della domenica” è andato trionfante a mostrare ai vigili un cesto di “verdoni” che invece erano tutte amanita phalloide. Per obbligo i vigili hanno dovuto distruggere tutto perché anche la minima traccia di un fungo mortale impone loro questa decisione. Per un “fungaiolo” privato la loro è una consulenza che nei casi gravi può estendersi anche alla collaborazione dei medici al Pronto Soccorso. È successo, ad esempio, che una manciata di anni fa il vigile Luigi Scotti, ora in pensione, sia intervenuto in ospedale riconoscendo che quell'avvelenamento era causato dal consumo di funghi del genere Lepiota (poteva essere mortale) indirizzando i sanitari verso il trattamento idoneo. Sempre questo vigile – curiosità culturale - si è laureato in Lettere con la tesi “I funghi nel ciclo dei mesi nei dipinti di Torre dell'Aquila al Castello del Buonconsiglio”. Per il raccoglitore che vende la sua “fatica” a qualche ristorante, invece, i vigili devono rilasciare una specifica certificazione sulla edibilità. Un po' di numeri: questa estate i sette vigili in piazza Vittoria hanno lavorato per 520 ore durante le quali in molti casi hanno rinvenuto specie pericolose e in un caso particolare un fungo mortale. Hanno controllato mediamente ogni giorno (in ottobre) 30 chili di funghi. Fino al 10 novembre hanno “servito” 535 utenti per un totale di 465 chilogrammi. Numericamente inferiori, ma da aggiungere all'attività, sono i dati relativi ad analogo servizio prestato nella sede della Polizia urbana in via Maccani. In totale, comunque, per il 2015 si sono presentati 627 utenti (nel 2014 sono stati 934) con 466 chilogrammi. L'anno precedente sono stati ben 832 chilogrammi.

Le certificazioni rilasciate agli operatori commerciali per quest'anno riguardano la verifica di 2.826 chilogrammi. Nel 2014, anno di grande abbondanza, i chilogrammi vagliati sono stati 1.607.

In conclusione, il quantitativo totale di funghi controllato nel 2015 è stato di 3.292 chilogrammi contro gli “appena” 2.440 dell'anno precedente.













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