Videosorveglianza sui nuovi bus

Trentino Trasporti acquista dieci mezzi dotati di telecamere anti degrado



TRENTO. Si allarga il fronte sulla sicurezza in città. Questa volta tocca gli autobus e, come già accaduto altrove, per far fronte alla guerra alla criminalità e al degrado si è deciso di intervenire utilizzando la tecnologia del "grande fratello": una cinquantina di telecamere, piazzate finora su dieci nuovi Scania, veglieranno infatti sui viaggiatori. Soprattutto sulle linee dirette a Trento nord, infatti, gli autisti denunciano un'«emergenza sicurezza». Ma c'è di più, perché questi nuovi mezzi escono di fabbrica già col climatizzatore, dopo le polemiche dei mesi scorsi. Insomma, se nei prossimi giorni, salendo su un autobus cittadino, vi sentirete osservati, niente paura: si tratta di uno dei nuovi dieci Scania dotati di un sistema di videosorveglianza interna.

Ben cinque occhi elettronici su ogni mezzo, in grado di tenere sott'occhio ogni tentativo di vandalismo, eventuali atti di violenza contro cose o persone, soprattutto nelle linee e negli orari più a rischio e che vanno a sostituire i modelli più anziani. Il "grande fratello" delle linee urbane trentine, che non è ancora attivo ma che nel giro di poche settimane dovrebbe cambiare radicalmente la percezione di sicurezza dei cittadini, si avvale inoltre delle tecnologie più moderne.

«Dall'autobus le immagini verranno inviate in diretta alla centrale operativa di Trentino trasporti attraverso la tecnologia Mitt, che già adesso gestisce il sistema di informazioni interne di bordo» spiega l'autista e consigliere circoscrizionale della Lega nord Paolo Serafini. Che, preoccupato, svela come questa sia la prima vittoria per la «battaglia della sicurezza» sui mezzi di Trentino trasporti: «Negli ultimi tempi sugli autobus diretti soprattutto nella zona di Trento nord è accaduto di tutto, a tal punto che a fine maggio, al capolinea di Roncafort, uno dei nostri autisti è stato addirittura picchiato dopo essere intervenuto per aiutare una donna che stava subendo delle violenze».

Questi nuovi "occhiuti" autobus, secondo Serafini ed altri autisti, sono insomma la prima risposta ad un problema che, soprattutto sulle linee giudicate più a rischio, come la 3, la 7 e la 8, è diventato davvero molto serio, per i lavoratori ma anche per i viaggiatori. Ma anche un modo che Trentino trasporti ha attuato per correre ai ripari su un'altra questione, attualissima in questi giornate di caldo «africano». I nuovi mezzi appena entrati in servizio sono infatti i primi mezzi Scania in servizio a Trento dotati di impianto di climatizzatore montato già in fabbrica.

Quelli che girano ora sulle strade, infatti, sono dotati di un condizionatore posticcio a tecnologia retrofit, che tante polemiche aveva causato per i suoi costi (oltre 15 mila euro l'uno) ma anche perché accusato dagli autisti di far letteralmente fondere il motore e di raffreddare troppo poco il mezzo. Che veniva anche privato delle botole di sicurezza sul tetto. Problema che su questa nuova serie di dieci mezzi non accadrà più: bastava salire ieri su uno dei nuovi fiammanti bus per rendersi conto che pochi posti a Trento, immersa nella bolla afosa di caloredi questi giorni, potevano offrire tanta piacevole frescura. E, con i nuovi occhi elettronici, anche molta sicurezza in più.













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