Via Madruzzo, arredo urbano e murales

In autunno nuova pavimentazione e l’installazione di telecamere. Il sindaco Andreatta: «Dipinti anti-imbrattamenti»



TRENTO. Marciapiedi in pietra e una nuova pavimentazione stradale a cubetti. Inizieranno il prossimo autunno per concludersi in primavera i lavori in via Madruzzo, che hanno come obiettivo la riqualificazione dell'asse storico che parte dai Tre Portoni in via Santa Croce e raggiunge Palazzo delle Albere, per un costo di 510 mila euro. Un intervento di arredo urbano che il sindaco Alessandro Andreatta ha detto di volere integrare con un’iniziativa legata alla vivibilità e al coinvolgimento dei cittadini, in questo caso i più giovani. «Chiederò ai ragazzi dell’oratorio del Duomo e agli studenti del Da Vinci di realizzare un murale, sul modello di quello fatto alle Bresadola», ha detto il sindaco, ricordando come quest’ultimo abbia posto fine agli imbrattamenti. Un ulteriore completamento del progetto sarà l’installazione di nuove telecamere, ha proseguito Andreatta annunciando che di ciò parlerà con il questore.

Il progetto. L’obiettivo è quello di favorire la leggibilità urbana di un percorso che, dopo l'apertura del sottopasso alla ferrovia, è diventato il collegamento pedonale preferenziale tra la città da una parte, l'area delle Albere e il Muse dall'altra. Se prima infatti via Madruzzo era un viale senza uscita a servizio del solo cimitero, ora il tratto a ovest dell'incrocio con via Rosmini ha riacquisito la sua originaria conclusione oltre la ferrovia.

La riqualificazione dell'arredo urbano in prossimità degli uffici del Servizio Funerario sarà dunque accompagnata dalla ricucitura del percorso, interrotto dalla diagonale dell'incrocio di via Giusti/via Rosmini, prolungando gli elementi di identificazione del viale nella zona a est, ovvero riproponendo pavimentazione, alberature e lampioni.

Quattro gli interventi. Il primo riguarda la sistemazione del tratto di viale tra gli ingressi al cimitero e l'attuale stanga di chiusura: consiste nel rifacimento dei marciapiedi in pietra e la realizzazione di una nuova pavimentazione stradale in cubetti. Il secondo è la sistemazione della piazza a nord della Casa dei Frati custodi, attualmente occupata a parcheggio: viene portata alla quota marciapiede con pavimentazione in lastre di porfido del Trentino a larghezze alternate, e attraversata dalle piastre che segnano la prosecuzione dei due marciapiedi a ovest, in verdello e rosso Trento alternati. Il terzo intervento consiste nella sistemazione della zona a est della piazza: prevede la prosecuzione del viale centrale con nuove alberature e il verde laterale. Il quarto intervento è la sistemazione della zona a est dell'incrocio tra via Giusti/via Rosmini: prevede la prosecuzione delle alberature, dei marciapiedi e della pavimentazione in pietra a segnare l'imboccatura di via Madruzzo verso est. In tale contesto verrà creato un rallentamento per favorire il flusso pedonale degli studenti del liceo Da Vinci e verrà allungato il marciapiede davanti alla fermata dell'autobus.

Il progetto è stato elaborato dall'architetto Anna Bruschetti (Servizio Edilizia Pubblica) e dall'architetto Stefano Endrizzi (libero professionista).

Cenni storici. L’asse di via Madruzzo vede la sua origine nella metà del XVI secolo come via di collegamento fra il borgo di Santa Croce e il palazzo suburbano delle Albere, di altissimo rilievo architettonico nella città cinquecentesca. Nel 1823 inizia a occuparsi del progetto del nuovo cimitero Giuseppe Pietro Dal Bosco, che 5 anni dopo riceve l'incarico per i progetti di due passeggi cittadini, sulle direttrici esistenti che dal Borgo Santa Croce fuori le mura portano dal Fersina attraverso i Tre portoni a palazzo delle Albere. Con il passaggio della nuova linea ferroviaria, nel 1858, l’asse di collegamento fra città storica e Palazzo delle Albere viene definitivamente interrotto.













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