FAUNA SELVATICA

Venti bambini «ostaggio» dell’orsa

Sono in colonia con la parrocchia a San Giovanni al Monte. Ma i forestali si sono presentati lunedì: «Non fate escursioni»


di Gianluca Marcolini


ARCO. Presi in “ostaggio” dall'orso. Venti bambini di Arco, in questi giorni a San Giovanni al Monte per una settimana di vacanza con la parrocchia, sono di fatto costretti a rimanersene al riparo nella colonia per non rischiare di incontrare l'orsa che da diversi mesi si aggira, assieme ai suoi due piccoli, nei boschi fra l'Alto Garda e le Giudicarie. La Guardia Forestale ha sconsigliato agli accompagnatori del gruppo di ragazzini, tutti di seconda e terza elementare, di effettuare ogni escursione, comprese le passeggiate fino ai vicini Prai da Gom, meta quasi obbligata per chi va in vacanza nella località montana.

Sono stati gli stessi forestali a presentarsi, lunedì, alla porta della colonia per raccomandare alla comitiva di prestare la massima attenzione e per fornire, al contempo, le informazioni relative alle direttive decise dalla Provincia in materia di convivenza con il plantigrado. «Sono venuti in tre – racconta Franco Righi, che si occupa dell'organizzazione delle colonie estive parrocchiali – gli stessi che stanno pattugliando il territorio e che vanno in cerca dell'orsa e dei suoi piccoli fra i boschi di San Giovanni. I forestali hanno spiegato i comportamenti che si devono tenere ma soprattutto hanno raccomandato di stare molto attenti. Ed hanno sconsigliato di effettuare escursioni nei boschi, in particolare quelle che si spingono al di là di Baita Cargoni, zona in cui di fatto si trova l'orsa con i suoi due cuccioli».

La comitiva arcense, proprio ieri, aveva in programma una bella camminata fino a malga Virginia, verso Lundo. La Guardia Forestale ha fatto volentieri da scorta perché in caso contrario la gita sarebbe stata cancellata. Ma i disagi permangono e così anche la paura. «Nei prossimi giorni non potremo avere la sorveglianza dei forestali – prosegue Franco Righi – e dunque dovremo rinunciare anche alle passeggiate più corte, quelle fino ai Prai da Gom, dove eravamo soliti portare i bambini. Ci è stato raccomandato di rimanere nel cortile della colonia a svolgere l'attività ricreativa, o comunque di limitarci a scendere fino alla malga, che è poco distante, evitando le passeggiate e i giochi nei boschi. Tanto valeva, a questo punto, restarsene ad Arco: i bambini si sarebbero potuti divertire di più all'oratorio e li avremmo portati a fare qualche giretto. Andare in vacanza in montagna e rimanere chiusi dentro la colonia, per colpa dell'orso che si aggira nei dintorni, non è il massimo. I bambini non sono impauriti ma percepiscono che qualcosa non va e questo rende la vacanza poco rilassante».

Al momento nessun genitore ha deciso di riportare a casa il figlio ma la situazione potrebbe avere ripercussioni sui prossimi turni delle colonie arcensi. «Sono turni di una settimana ciascuno, suddivisi in fasce d'età, che vanno avanti fino ad agosto – conclude l'organizzatore – ma a settembre la colonia è già prenotata dai gruppi che provengono da fuori provincia, come Padova e Torino, che già hanno chiesto informazioni sulla presenza dell'orso e sui pericoli che si corrono».













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