Vanoi inquinato, è moria di trote

Il sindaco Cemin: «Sono sparite anche le alghe che colorano il torrente»



CANAL SAN BOVO. Era un evento che tutti pensavano non potesse verificarsi e che mai avrebbe potuto interessare lo stupendo corso d'acqua del torrente Vanoi. Ed invece è accaduto. Nel pomeriggio di giovedì un giovane pescatore recatosi sulle rive del corso d'acqua, nei pressi dell'abitato di Caoria di Canal San Bovo, ha visto una gran quantità di trote morte o boccheggianti a galla nelle acque e nelle pozze d'acqua. Dato l'allarme, sono accorsi sul posto pescatori, guardie del corpo forestale, abitanti di Caoria, tutti allibiti dal triste spettacolo che si presentava.

Avvisata l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (l'Appa, atnto per intendersi), ha inviato sul posto un proprio ispettore che insieme agli uomini del distretto forestale di Primiero hanno cominciato le rilevazioni e le indagini che hanno subito portato all'individuazione delle cause del fenomeno e cioè una situazione che doveva esser fatta risalire agli scarichi di una vicina lavanderia industriale.

Sul posto è subito giunta anche il sindaco di Canal San Bovo Mariuccia Cemin. «Sono stata presa immediatamente da uno stato di grande amarezza nel vedere quel disastro che si presentava ai nostri occhi - ha detto il sindaco - perché non si tratta solo della moria di trote, ma anche di qualcosa di ben più grave». E quindi spiega che il corso del torrente Vanoi è caratterizzato da una speciale alga che si deposita sui sassi, grandi e piccoli, producendo un variopinto stato di colori del tutto particolari, bellissimi da vedere.

«Ecco, quelle alghe, quei colori, non c'erano più. Era come se qualcuno fosse passato con il "bruschin" (una spazzola dura, ndr) a pulire tutti i sassi - ha spiegato Mariuccia Cemin -. Una cosa difficile da capire per chi non conosce gli effetti che produce quell'alga. Nella mia amarezza, mi sono chiesta se questi possono essere gli effetti dell'avere in zona una piccola azienda produttiva, cosa succede in quelle zone dove ce ne sono tante. Perché quella lavanderia, quando è stata realizzata, era stata fortemente voluta perché avrebbe contribuito a creare posti di lavoro, una ventina (e sappiamo quanto ce ne sia bisogno di posti di lavoro in zona) e erano state prese tutte le precauzioni, erano state date mille rassicurazioni e dal 2007 ha funzionato».

Ora invece è successo forse l'imprevedibile. Ed ecco perché gli inquirenti stanno cercando di capire se ci sia stato dolo o colpa. Ancora ieri le forze dell'ordine, forestali, ispettori dell'Appa, hanno continuato a compiere accertamenti nell'alveo del torrente Vanoi.













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