Valanga in valle Aurina: il bilancio è di sei morti

La slavina si è staccata dal Monte Nevoso: coinvolti una decina di scialpinisti. Difficili i soccorsi oltre i 3 mila metri di quota. Il premier Renzi in contatto con la protezione civile per seguire gli sviluppi della tragedia



BOLZANO. Sarebbero sei i morti travolti e uccisi dalla valanga di enormi dimensioni distaccatasi dalla parte sommitale di Monte Nevoso (Schneebiger Nock) in valle Aurina in Alto Adige. Dieci gli scialpinisti che sarebbero rimasti travolti dalla massa nevosa.

La grossa valanga si è staccata dal Monte Nevoso in Valle Aurina, in Val Pusteria. Diversi scialpinisti, che si stavano dirigendo verso la vetta ad oltre 3.000 metri, sarebbero stati coinvolti dal distacco della slavina. Sul posto si trovano i soccorritori e l'elisoccorso altoatesino. L'incidente è avvenuto a oltre 3000 metri di quota. L'intervento di soccorso è molto difficile. Gli uomini del soccorso alpino della zona e le unità cinofile vengono portati in quota dagli elicotteri. Il pericolo valanghe attualmente è marcato (grado 3 di 5) con tendenza in aumento nel corso della giornata. Potrebbero essere dieci gli scialpinisti sepolti dalla valanga. 

«Raramente ci siamo trovati a gestire un intervento di soccorso di questa entità e di questa portata». Lo dice Rafael Kostner, il pioniere del soccorso alpino, ora alla guida di Aiut Alpin, organizzazione di elisoccorso impegnata sulla valanga della Valle Aurina. «I soccorsi - ha detto Kostner - sono estremamente difficili a causa dell'alta quota della disgrazia. Gli elicotteri hanno difficoltà a raggiungere in sicurezza quote oltre i tremila metri. Perciò si vola con pochissimo carburante e tutta l'attrezzatura superflua viene lasciata a terra».

 Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, impegnato a Parigi per il vertice dei leader progressisti, è in continuo contatto con la protezione civile per seguire la sciagura.













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