Val Daone: colpito da un sassoin cantiere, muore un operaio

E' morto in ospedale, per i gravi traumi riportati, un operaio bellunese ferito durante lavori di disgaggio in Val Daone. Si tratta di Nicola Moretti, 44 anni, originario e residente ad Arsié. L'uomo è stato colpito in testa da un sasso mentre era al lavoro in località Boazzo



TRENTO. Incidente mortale in Trentino. La vittima è un bellunese, originario di Arsiè, residente a Pergine Valsugana e dipendente di una ditta di disgaggi. E’ morto mentre lavorava, colpito da un grosso masso in valle di Daone. Per Nicola Moretti, 44 anni, dipendente della Geo Sistema di Borgo Valsugana non c’è stato nulla da fare.
L’incidente si è verificato nella tarda mattinata, durante i lavori di disgaggio che sono in corso a Malga Boazzo, in valle di Daone. Nicola Moretti è stato colpito in pieno da un masso che gli ha procurato lesioni gravissime alla testa e al torace.
I soccorsi sono stati immediati anche se da quelle parti la linea telefonica non ha una grande ricettività. La situazione e le condizioni dell’operaio sono apparse subito molto gravi. Dopo avergli praticato le prime cure sul posto, l’operaio - che nel frattempo aveva perso conoscenza ed era entrato in coma - è stato trasferito con l’elisoccorso all’ospedale Santa Chiara di Trento dove i medici lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Nel tardo pomeriggio è arrivata la notizia che Nicola Moretti, purtroppo, non era riuscito a sopravvivere alle ferite.
Come detto, l’incidente si è verificato poco dopo le 13 di ieri, quando da poco era stata ripresa l’attività lavorativa dopo la pausa pranzo.
Dai primi accertamenti compiuti dalla pattuglia dei carabinieri di Pieve di Bono, coordinati dalla compagnia di Riva del Garda, sembra che il masso, staccatosi da un’altezza di 20-25 metri, abbia addirittura sfondato l’elmo protettivo che l’uomo indossava regolarmente, come previsto dalle norme anti-infortunistica in vigore nei cantieri.
Il tenente e vice-comandante della compagnia di Riva Andrea Oxilia ed il maresciallo Davide Fiorini stanno ancora verificando l’esatta dinamica che ha provocato la caduta del masso che ha ucciso l’operaio.
Le ipotesi al vaglio degli inquirenti al momento sembrano diverse anche se non è da escludere che il sasso abbia iniziato la sua corsa lungo quel fronte di roccia, partendo dalla zona dove erano in corso altri interventi di disgaggio che servivano a togliere gli spuntoni considerati a rischio.

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