Vaia, mazzata sui bilanci delle Asuc 

Gli effetti della tempesta. A Pellizzano la festa provinciale degli usi civici, le cui entrate sono legate principalmente al taglio di piante «Chi ha avuto gli schianti deve svendere il prodotto, chi non è stato colpito non può prelevare le piante in piedi perché il mercato è saturo»


Walter Facchinelli


Trento. Ieri in località Fazzon, Malga Bassa - Lago dei Caprioli dell’Asuc di Pellizzano presieduta da Ermes Bontempelli, si è svolta la decima “Festa provinciale” delle 110 Amministrazioni Separate di Uso Civico (Asuc), riunite nell’Associazione provinciale delle Asuc Trentine.

All’incontro, oltre a 200 amministratori frazionali che colgono l’occasione della Festa per conoscersi e scambiarsi informazioni, erano presenti il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder col consigliere Piero Degodenz, Franco Panizza responsabile Agenda 2030, il sindaco di Pellizzano Dennis Cova, Laura Ricci per il Consorzio dei Comuni e Pietro Nervi professore universitario di Economia e Politica montana e forestale a Trento.

Roberto Giovannini presidente provinciale e dell’Asuc di Rizzolaga, ha relazionato delle molte attività di supporto alle associate compresa la formazione degli amministratori, ha posto l’accento su due temi importanti «le problematiche legate alla “Tempesta Vaia” di fine ottobre 2018 e l’applicazione anche in provincia della Legge 168/2017».

Il presidente Giovannini sulla “Tempesta Vaia” ha portato il cordoglio delle Asuc alla Comunità di Dimaro «colpita dalla scomparsa di Michela Ramponi e alle oltre 200 persone evacuate». Ha aggiunto «già dal giorno successivo abbiamo partecipato agli incontri della task force per studiare tutte le soluzioni possibili per ridare speranza al Trentino».

La “Tempesta Vaia”, ha ricordato Roberto Giovannini, ha interessato in modo pesante la nostra realtà, con cambiamenti epocali di grande impatto sia economici che ecologici, che oggi possiamo solo immaginare. Giovannini ha evidenziato «il legname schiantato con boschi irriconoscibili, le future frane, valanghe e dissesto idrogeologico, colate detritiche, erosioni, esondazioni, rilasci di materiale, cedimenti di strade, danni ad acquedotti e diffusione di insetti parassiti».

Giovannini ha aggiunto «non dimentichiamoci mai, che i proventi dal taglio dei boschi costituiscono la quasi totalità delle entrate patrimoniali delle Asuc», per questo l’impatto di “Vaia” sulla realtà delle Asuc è di portata storica. Il valore del legno d’abete è crollato del 20-25%.

Giovannini ha espresso preoccupazione «sia per le Asuc che hanno danni con piante spezzate, divelte e preda dei parassiti, sia per quelle che non hanno subito danni ma non possono tagliare le piante in piedi».

Il responsabile del Servizio Foreste e Fauna, Giovanni Giovannini presente alla Festa precisa «non è vietato tagliare le piante in piedi, però è fortemente sconsigliato». Aggiunge «in questo momento abbiamo grossi problemi a collocare sul mercato tutto il legname caduto per la “Tempesta Vaia”, andare a tagliare dell’altro legname costringere a svendere il prodotto, ad aggravare il mercato collocandovi dell’ulteriore legname e impegna le ditte che tagliano gli schianti a dedicarsi ad altri lotti». In definitiva, anche per solidarietà tra Asuc, il consiglio è quello di attendere la prossima stagione e contrattare con la banca un eventuale mutuo che evita il taglio di piante.

Sulla Legge 168 del 2017 che detta norme in materia di domini collettivi, non ancora applicata in Trentino, Roberto Giovannini ne ha parlato con l’assessore agli Enti locali Mattia Gottardi, concordando una «“leggina” di pochi punti, mirata a ridurre gli adempimenti burocratici delle Asuc». Ha tuonato Walter Kaswalder «vedremo se in Consiglio provinciale sono tutti in sintonia con le Asuc, a parole lo sono nei fatti vedremo».

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