Upt, congresso a gennaio Scontro su data e tessere

Conzatti cede, si salterà l’assemblea del 4 ottobre. Ma il clima resta infuocato: c’è chi vorrebbe il nuovo segretario già a novembre. Lite su chi potrà votare


di Chiara Bert


TRENTO. Una settimana fa la decisione del parlamentino Upt di convocare un’assemblea degli iscritti il 4 ottobre per decidere se andare a congresso. Solo sette giorni più tardi la nuova accelerazione: niente assemblea, l’Unione per il Trentino andrà direttamente a congresso. Il 23 gennaio 2016 è la data indicata nella proposta che il capogruppo provinciale Gianpiero Passamani ha presentato venerdì sera al coordinamento d’intesa con la segretaria Donatella Conzatti. Ma sulla data è già in atto un nuovo braccio di ferro. «A fine novembre», dice il senatore Vittorio Fravezzi, mentre la segretaria spiega che si andrà alla prossima primavera, «ci sono tempi da rispettare, dal deposito delle tesi congressuali la fase precongressuale prevede assemblee territoriali che durano almeno un mese e mezzo».

Conzatti, preso atto che la frattura interna era ormai insanabile, ha detto sì al congresso. Anzi, è stata proprio lei - con una mossa a sorpresa - a chiedere la convocazione del coordinamento: «Abbiamo fatto un approfondimento giuridico con i garanti e concluso che c’erano delle decisioni illegittime approvate dall’ultimo parlamentino, quella di far votare i tesserati 2014 anche se non hanno rinnovato la tessera, e quella che prevedeva dei traghettatori fino al congresso al posto della segreteria».

La proposta approvata dal coordinamento e che sarà sottoposta la prossima settimana al parlamentino prevede che la segreteria resti in carica ma con una composizione diversa: due degli attuali membri saranno sostituiti con uno espressione dei parlamentari (Dellai o Fravezzi) e uno indicato dal gruppo consiliare. Chiunque si candidi al congresso deve dimettersi con effetto immediato da ogni incarico nel partito. Sarà poi costituito un comitato di tre membri (che non potranno candidarsi), uno indicato dalla segreteria, uno dal gruppo consiliare e uno dai parlamentari, che si occuperà di organizzare il congresso e le assemblee sui territori. Curioso poi che nel documento sia stato inserito «l’impegno di tutti a non umiliare mediaticamente nessuno né all’interno né all’esterno del partito»: dopo mesi di accuse e controaccuse a mezzo stampa tra Dellai, Fravezzi e Conzatti, si è evidentemente sentito il bisogno di sancire l’impegno a una tregua.

Il fronte più caldo di scontro degli ultimi giorni si è aperto sul tesseramento. La proposta di Fravezzi di far votare in assemblea gli iscritti del 2015 e anche del 2014 non era affatto andata giù alla segretaria. I rumors dicono che nell’Upt, anche tra i big, c’è chi quest’anno non ha ancora rinnovato la tessera. «Anche nella bocciofila vota chi è iscritto, sembra assurdo doverlo ripetere», incalza Conzatti. D’accordo Passamani: «È chiaro che se uno vota al congresso di un partito deve avere la tessera rinnovata». Troppo comodo insomma votare per i vertici e decidere dopo, in base all’esito del congresso, se reiscriversi o meno, è l’accusa che circola in casa Upt. «Un falso problema», taglia corto Fravezzi, «io la tessera l’ho rinnovata, ma il tesseramento prevede che uno abbia tempo fino a fine anno».

C’è poi lo scontro sulla data del congresso, e anche questo non sembra un dettaglio da poco. «Qualcuno vorrebbe farlo quest’anno, noi proponiamo sabato 23 gennaio», spiega Passamani. «A me risulta che si farà a fine novembre, ognuno si assume la propria responsabilità», avverte Fravezzi, «l’importante comunque è che nell’Upt si torni a ragionare di politica e si esca da questo impasse dettato da scontri personalistici. Un partito non è un giocattolo in mano a segretari protempore», è la frecciata a Conzatti. «Durante tutta la settimana abbiamo avuto una fitta serie di incontri, arrivando a decidere - in accordo con il gruppo consiliare - di non fare l’assemblea il 4 ottobre, puntando ad un congresso nella primavera del 2016 e, nel frattempo, lasciando al segreteria attuale al lavoro», replica la segretaria.

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