Una frana alla periferia di Brione

Il terreno a nord del paese monitorato dal Servizio geologico. Il sindaco Faccini: «Le analisi confermano smottamenti»


di Aldo Pasquazzo


BRIONE. Il movimento franoso che da diversi anni si verifica costantemente lungo la periferia di Brione è sotto controllo da parte dei tecnici del Servizio geologico della Provincia. Lo assicura il sindaco – Cristina Faccini e il più volte assessore Giovanni Lombardi - i quali tengono a tranquillizzare coloro che abitano in quella zona.

«Nel 2002 – sostengono – sono stati messi in opera dei tubi inclinometri che mettono in risalto eventuali movimenti, i quali si sono riscontrati maggiormente nelle zone denominate “Laf delle Fosse” e Cornal».

È anche ben vero che tali dispositivi fanno emergere in modo inequivocabile una superficie di scivolamento lungo quella fascia di paese, dove un tempo c’era un allevamento di pollame, ora dismesso, appartenente ad Amelio Poletti. Su quel caseggiato - contrariamente al lato opposto della strada - sono comunque ben visibili delle fessure lungo le pareti e anche verso i muri perimetrali della carreggiata che sale di lato. «Crepe - dice un anziano del posto – che piaccia o no, preoccupano».

Non è così al di là della strada, dove una quarantina di anni fa c’era una locanda riconducibile a Bruno Poletti, molto più conosciuto quando era in vita, come il Gageco dal motocarro. «Su quella costruzione - aggiunge Giovanni Lombardi - non c’è invece traccia né di crepe né di cedimenti. Se una volta il paese si è sviluppato da ben altra parte, una ragione c’è». Brione conta al momento 128 abitanti anche se in estate si riscontrano più presenze, in gran parte sono villeggianti che con il paese hanno un legame di vecchia data. Aggiunge il sindaco Faccini: «Pur di fronte ad un’estate piovosa la situazione a parere dei tecnici non risulta essere peggiorata. Durante questi mesi non si sono riscontrati ulteriori motivi di preoccupazione e questo ci conforta davvero». Dalla Provincia il geometra Mauro Degasperi e il geologo Matteo Zumiani hanno fatto pervenire una relazione che fotografa l’effettiva situazione: «Il monitoraggio non lascia dubbi di interpretazione per quanto attiene la zona soggetta a movimento che si estende, a partire dall’abitato, a nord del paese tanto da coinvolgere anche alcune abitazioni e una stalla dismessa. Il movimento - aggiungono i tecnici nella loro relazione - sembra essere confinato dentro la zona prativa, anche se al momento, non si hanno elementi a conferma di tale ipotesi. Rimangono invece alcune perplessità sull’interpretazione dei dati dei due inclinometri rimasti leggibili».

Per questo tecnici e amministratori hanno ritenuto utile dover, attraverso tre campagne annuali, continuare con eventuali verifiche annuali.

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