Un trentino in casa di Berlusconi

Gli igienizzatori Gioel nelle ville del premier e nella camera di Piersilvio


Robert Tosin


TRENTO. C'è anche un trentino che entra nelle camere di Berlusconi, ma non fa parte del giro di Lele Mora o Emilio Fede, nè è amico di Ruby. E non c'entra niente nemmeno con il bunga bunga. Ci entra per un altro motivo, e cioè ripulire gli ambienti dall'aria polverosa, viziata e inquinata. Lui si chiama Elio Svaldi da Bedollo, imprenditore, presidente della Gioel.
Le sue macchine "geniali" girano indisturbate per le stanze di Arcore e di Macherio, a casa di Veronica Lario e del figlio del premier, Piersilvio. «Soffre d'allergia e con la nostra macchina riesce a respirare meglio. Se la tiene in camera» dice il presidente Svaldi che tra i suoi 300 mila clienti italiani vanta anche parecchi vip dello spettacolo, ma anche e soprattutto scuole e asili, ospedali e cliniche. Esporta in otto paesi europei, in Francia addirittura con un accordo con la Singer. «Ovunque tranne che in Trentino», dice tra l'amaro e il rassegnato, citando patria e profeti non riconosciuti. La produzione è a Bassano.
La Gioel, uffici a Lamar, impianto in Veneto, produce delle "aspirapolveri" che con acqua e ionizzatori ripuliscono l'aria da acari, batteri e persino virus. Incassa premi uno dopo l'altro per i suoi brevetti che igienizzano l'aria dei locali chiusi. Gli asili del centro di Roma hanno tutti l'apparecchietto Gioel, ma anche molti ospedali in giro per l'Italia. L'aspetto della macchina è appunto quello di un'aspirapolvere (e ha tutti gli attrezzi per svolgerne la funzione), ma oltre a ripulire dallo sporco aspira pure l'aria che contiene una miriade di terribili attentatori della salute, nonchè promotori di allergie. E' di pochi giorni fa uno studio dell'Unione europea che ha rilevato all'interno delle aule scolastiche una concentrazione di polveri sottili e anidride carbonica maggiore che all'esterno. Lo stesso aumento delle allergie fin dai primi mesi di vita spesso è associato alla scarsa salubrità degli ambienti chiusi dove si passa mediamente il 90 per cento della nostra vita. Profumi, deodoranti e detersivi sono altamente sconsigliati, ma allora come si fa a pulire a fondo? «Con l'acqua - spiega Svaldi - Dopo un temporale noi respiriamo meglio e gli inquinanti vengono abbattuti. Sono partito da questo banale concetto quindici anni fa per sviluppare una tecnica che ripulisce l'aria proprio in questo modo naturale». Test universitari gli danno ragione. Anche l'Azienda sanitaria trentina ha voluto testare il prodotto con analisi di laboratorio che hanno dimostrato l'efficacia del prodotto, capace addirittura di eliminare i virus che gironzolano invisibili e indisturbati.
L'azienda di famiglia (vi lavorano i figli e la moglie di Svaldi) fattura 7,5 milioni all'anno, ha 40 dipendenti, 130 venditori e si avvale della consulenza dell'Università di Modena. Ricerca e uffici sono a Lamar, «la produzione è a Bassano per la rete industriale con cui abbiamo stretti rapporti. Mi piacerebbe venire in Trentino, ma i prezzi dei capannoni sono proibitivi».

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