Un pezzo di Turchia fa festa in centro a Moena

Oggi si conclude la tre giorni dedicata alla tradizione e alla cultura dei visir Delegazioni giunte da Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Danimarca


di Gilberto Bonani


MOENA. La festa del rione Turchia ha ormai una valenza internazionale. Sono arrivati dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, dal Belgio, dalla Danimarca e ovviamente dall’Italia, grazie al tam tam sui social attivato dalle numerose comunità turche d’Europa. In valle anche turisti “fai da te” che si sono accampati con due tende nel centralissimo parco di via Loewy. Gli agenti della Polizia locale, gentili ma fermi, hanno chiesto agli ospiti turchi di smontare le tende in ottemperanza ai regolamenti comunali.

Oggi si conclude la grande festa iniziata venerdì: una tre giorni con eventi, tanta musica e prelibatezze della cucina locale e turca. Presenti infatti anche ristoratori turchi che hanno presentato piatti della gastronomia etnica. Oggi gran finale di musica e balli con i Cajones (Piaz de Chiochet) e concerto del coro Enrosadira (tabià del Coronzin).

Il rione Turchia affonda la sua origine nel tempo ed è difficile ormai distinguere tra fatti e invenzione. La tradizione afferma che nel lontano 1663 un soldato turco, dopo la sconfitta patita sotto le mura di Vienna, cercava di guadagnare il passo San Pellegrino per tornare in patria. Esausto dalla fatica della lunga marcia sostenuta si fermò nel rione Ischiacia dove fu soccorso e rifocillato. Il fatto ovviamente fece scalpore e da quel giorno quel gruppo di case fu chiamato Turchia e i suoi abitanti turchi. Il rione presenta tuttora insegne e simboli della lontana Turchia tra cui la “fontana del turco” con una grande testa di fattezze arabe e decorazioni con mezzaluna e stella.

Il rione Turchia non si anima solo in estate ma il “Grop de Turchia” organizza la sfilata durante il Carnevale con donne dai volti coperti da veli, i pantaloni a sbuffo e le babbucce con punte rivolte all'insù. Gli uomini invece sfilano vestiti da sultani, visir, soldati e sfoggiano costumi che, almeno nelle intenzioni, riecheggiano quelli dei connazionali dell'antico fondatore del rione Turchia. In inverno, nel periodo natalizio, con la massima fedeltà alla tradizione cristiana, il “Grop” allestisce la “via dei presepi”.

Occasionalmente il rione Turchia prende vita quando una ragazza va in sposa a uomo di un quartiere o paese differente. In questa circostanza viene organizzata la “bastia” un cerimoniale complesso che nel caso del rione Turchia si trasforma in un vero e proprio spettacolo nel quale lo sposo, scortato da soldati e donne in abiti orientali, seguito da amici e parenti, deve raggiungere il rione per chiedere al sultano il permesso di portare via la ragazza. Il quartiere di Turchia è uno dei più visitati di Moena perché conserva ancora edifici storici di pregio. Tra questi ricordiamo Ciasa Chiochet con l'affresco di sapore popolare datato 1658 (opera del pittore agordino Forcellini), il Tabià del Bronza (1567), il Tabià del Copeto (1693) e il Tabià de Biada (1586).

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