Un’ovovia per Prà Alpesina e Malcesine

BRENTONICO. Resta il sogno proibito dell'Altopiano: il collegamento funiviario con Prà Alpesina e Malcesine. A Brentonico sarebbero tutti d'accordo, la scorsa legislatura il consiglio comunale votò...



BRENTONICO. Resta il sogno proibito dell'Altopiano: il collegamento funiviario con Prà Alpesina e Malcesine. A Brentonico sarebbero tutti d'accordo, la scorsa legislatura il consiglio comunale votò all'unanimità la sua compatibilità, e anche l'amministrazione attuale è a favore. Il problema è a Malcesine, dove la proprietà degli impianti è pubblica e di recente ha cambiato i vertici. La precedente dirigenza aveva accelerato i tempi e aveva anche trovato l'accordo con gli impiantisti del Baldo, tanto che 8 milioni (dei 21 stimati necessari) erano stati inseriti nei fondi per i Comuni di confine col Trentino, da parte di Malcesine. Tutto congelato da quando le funivie sul lato veronese hanno cambiato i vertici, e quindi è mutato l'assetto anche politico, tra società impiantistica e amministrazioni venete. I tempi di revisione delle spese non aiutano, ma la cifra importante stanziata nei fondi era già un buon viatico, e a Brentonico si sperava. Il progetto prevederebbe un'unica ovovia che dai Dossioli scende verso Pra da Stua risale fino a San Valentino, con delle fermate intermedie. Di corredo, ci sarebbero state una o due piste a Pra Alpesina; l'impianto viene presentato dai suoi fautori per tutta la stagione, come viabilità alternativa e consentirebbe la chiusura parziale della trafficata strada Graziani. Porterebbe più sciatori verso Malcesine d'inverno, e più turisti sul lato trentino durante la bella stagione, dato che a Malcesine d'estate si arriva a 400 mila passaggi. «Prevedevamo 80 posti di lavoro in più - dice Graziano Risi, presidente degli impianti della Polsa - ma è tutto bloccato, abbiamo congelato i fondi. Il presidente di Malcesine non mi risponde più, nemmeno alle mail...». (m.s.)













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