Un «Grande fratello» per la sicurezza della valle

La Comunità accenderà le telecamere in 20 paesi su 21 della Bassa Valsugana Le immagini saranno costantemente monitorate dalla polizia locale


Marika Caumo


BORGO. Un Grande Fratello pronto a vigilare sulla valle. Partirà, infatti, la prossima settimana il progetto di videosorveglianza voluto da forze dell’ordine, i comandanti Ruaro della polizia locale e De Martino della stazione carabinieri in primis, e Comunità di valle. L’annuncio è stato dato la scorsa sera in occasione dell’assemblea di Comunità dal vicepresidente Carlo Ganarin, rispondendo alla mozione della Lega Nord che chiedeva di intensificare i controlli e trovare misure per contrastare i furti nelle abitazioni, sempre più frequenti anche in Bassa Valsugana, con un’impennata lo scorso inverno. Mozione che non è passata, con l’astensione della maggioranza e il no di Antonio Purin e Attilio Pedenzini (Pd).

Il progetto di videosorveglianza si divide in due blocchi. Il primo, che sarà definito a giorni, prevede la creazione di una rete comune dedicata, ovvero una rete di server per la trasmissione sicura di dati, per collegare i vari Municipi ai comandi di Polizia Locale e Carabinieri. Ci sono stati alcuni intoppi per problemi di copertura di alcuni Comuni, ora superati. Una volta creata la rete, la seconda fase consiste nell’installazione dei punti di videosorveglianza da parte dei singoli Comuni. In questo caso la tempistica dipenderà dalle disponibilità a bilancio di ogni singolo Municipio. Alcuni, come Borgo, Ospedaletto e Castelnuovo, hanno già acquistato le telecamere e sono pronti a partire. Per altri servirà più tempo. «In questo modo dal comando potremo monitorare tutti i punti ed intervenire prontamente», ha spiegato Emanuele Ruaro. Al progetto hanno aderito 20 dei 21 sindaci, ad esclusione di Strigno. «Non ci sembra il caso di aumentare fobie, ci sono già le forze dell’ordine, non serve il Grande Fratello. E poi vogliamo tutelare la privacy dei cittadini», ha spiegato l’assessore comunale Attilio Pedenzini. Per quanto riguarda la collocazione delle telecamere, riguarderà punti sensibili, stabiliti dalle singole amministrazioni. Tra questi le isole ecologiche, dove Borgo ha previsto ben 12 telecamere.

L’assemblea ha poi approvato la mozione di Paola Furlan (Upt) per chiedere alla giunta di intervenire con i vertici di Coldiretti per rivedere la decisione di chiudere l’ufficio di Borgo per trasferirsi a Levico. In valle il patronato conta oltre 500 associati e all’ufficio di Borgo fa riferimento anche il Primiero. Circa 250 anche le firme raccolte dagli agricoltori per scongiurarne la chiusura. Unica astensione quella di Roberto Paccher (Lega): «Non ci compete, agiamo invece per mantenere i servizi pubblici», la motivazione.

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