Un centro benessere in stile altoatesino realizzato al Compet

Aprirà entro Natale in Panarotta vicino all’albergo “Is-ciot” Matteo Anderle: «Investiti 1,5 milioni per l’ampliamento»


di Roberto Gerola


VIGNOLA. Aprirà a Natale (e ci sono già le prenotazioni) la nuova struttura ricettiva al Compet, la terza residenza staccata dell’Albergo Aurora “L’Is-ciot”. Sarà un edificio tutto in legno con garnì e centro wellness in mano alla giovane Maria, figlia di Matteo Anderle.

La storia de “L’Is-ciot” è lunga ben oltre mezzo secolo e si parla allora di Felice Anderle che con Marcella (genitori di Matteo) avevano una sorta di agritur con la stalla piena di mucche, aperto per soli cinque mesi di stagione estiva. Alla guida della struttura, adesso c’è appunto Matteo con la moglie e due figlie. «Ma i miei sono ancora sulla breccia - tiene a precisare Matteo - e tutti e sei abbiamo deciso di compiere questo nuovo passo». La svolta decisiva per potenziare “L’Is-ciot” è avvenuta negli anni 80 e seguenti. «Un passetto alla volta - tiene a precisare Matteo - con le due nuove residenze vicinissime, l’ampliamento dell’edificio originario e ora il garnì - centro wellness aperto a tutti, ospiti ed esterni. Un investimento questo da 1,5 milioni».

Il Compet, località turistica a quota 1.400 metri, si trova all’incrocio tra le strade provenienti da Levico Terme e da Pergine (passando per Vignola) e che proseguono per la Panarotta (passando per i Compi) e Vetriolo. Dal 1929 al 1956, era territorio comunale perginese. E meta dei perginesi la cui ambizione (almeno a quei tempi) era di farsi la casa appunto al Compet. Ora sono in corso numerose ristrutturazioni. Compet, Compi, Panarotta erano località amatissime dai perginesi: accanto all’Is-ciot c’è anche l’Hotel Compet. Entrambi ebbero (ed hanno) notorietà. Poco più il là, invece, Vetriolo sì fermò, nonostante le Terme (della Provincia).

Per Natale dunque, la nuova struttura con 10 camere e 20-25 posti letto porterà a 60 la disponibilità ricettiva totale dell’Is-ciot. Ma la caratteristica dell’edificio sta tutta nel fatto che sarà interamente in legno (solo le fondamenta sono in cemento) e soprattutto larice e cirmolo (ma anche abete). E quindi “bio”. Se l’impresa costruttrice è altoatesina, tutto il resto è in mano ad artigiani locali.

«Vogliamo riproporre quanto c’è in Alto Adige. E la nostra è stata una precisa scelta di famiglia - commenta la decisione Matteo Anderle -. Ci attrezzeremo per assistere motociclisti, biker, deltaplanisti, sciatori, escursionisti, con lavaggio attrezzature e mezzi». Su Facebook la pagina mostra la storia di questa costruzione con le fasi di realizzazione. «Proprio da lì sono venute le prime prenotazioni», aggiunge. «Ampliare l’offerta significa un valore aggiunto per la Panarotta estiva e invernale», conclude Matteo Anderle.

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