«Un’assemblea per decidere del Bruno»

Questa la proposta di Redolfi: un confronto pubblico tra i residenti di Piedicastello, gli amministratori e i ragazzi del centro


di Luca Pianesi


TRENTO. «Solo con un confronto pubblico riusciremo a capire qual è il reale orientamento della comunità». Melchiore Redolfi, presidente della circoscrizione Centro storico Piedicastello, spiega così la sua volontà di aprire a tutta la cittadinanza la discussione sul dove andrà a finire il centro sociale “Bruno” una volta spostato dall'ex Dogana. Tutte le indiscrezioni portano proprio alla sua circoscrizione, a Piedicastello, e in particolare a due edifici, entrambi di proprietà di Patrimonio del Trentino spa, siti uno in via Brescia e in l'altro in via Verruca. E la reazione della comunità non s'è fatta attendere. Il Comitato di Piedicastello s'è detto subito contrario allo spostamento dei ragazzi del “Bruno” sul loro territorio spiegando che il quartiere non è in grado di reggere il traffico di tanti mezzi e la presenza di persone fino a tarda ora e che è troppo piccolo per assorbire i grandi numeri di giovani che attira il centro sociale. All'ultimo consiglio della circoscrizione, quello dei primi di giugno, in particolare, il Comitato, per tramite della sua presidente Laura Postinghel, aveva specificato che loro non sarebbero disposti a farsi da mediatori tra la Provincia e il Bruno perché questo, implicitamente, significherebbe aver già accettato la presenza del Centro sociale a Piedicastello. Insomma, i residenti, in quell'occasione, avevano rimesso la palla in mano all'amministrazione.

Redolfi qual'è l'opinione della circoscrizione in materia?

Noi non abbiamo preso una posizione ufficiale. In consiglio abbiamo approvato un documento dove abbiamo specificato al Comune che la premessa indispensabile per aprire una discussione è che il centro sociale Bruno si costituisca in associazione con tutti i diritti, i doveri e le responsabilità che ne conseguono. Insomma che si metta in regola. E certo non è stata una nostra decisione di portarlo a Piedicastello. Non è dipeso da noi. La Patrimonio spa ha questi due edifici in dotazione sul nostro territorio, il Bruno entro metà 2014 dovrà essere spostato dall'ex Dogana e a livello amministrativo, evidentemente, volevano un po' decentrarlo.

La comunità da che parte sta?

Vogliamo capirlo anche noi. Qualcuno è favorevole perché dice che il quartiere si ravviverà e sarà anche più presidiato. Mentre altri sono contrari. Il Comitato di Piedicastello, in questo senso, si è già espresso spiegando che non ci sono ragioni ideologiche dietro una tale posizione ma motivazioni concrete, legate a traffico e dimensioni del quartiere.

Cosa intendete fare?

La nostra idea è di fare un'assemblea pubblica a Piedicastello che coinvolga tutta la comunità e gli attori coinvolti nella vicenda. La proporremo l'8 luglio in consiglio circoscrizionale. Poi a metà mese abbiamo in programma la festa di S. Apollinare. Quella potrebbe essere una prima occasione per aprire la discussione con i nostri concittadini.

Ma la posizione presa dal Comitato di Piedicastello non è rappresentativa della comunità?

Loro stessi si sono appellati a noi per affrontare la questione. E in quell'occasione hanno specificato che non erano disposti a fare da mediatori tra gli attori in campo. Pur essendo un comitato al quale partecipano molti dei residenti del quartiere non vogliono sentirsi rappresentativi di tutta la comunità. Questo è un compito della circoscrizione.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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