Udc, scintille tra Tarolli e Beltrami

L'ex senatore la spunta, ma l'assessore piazza il presidente. Giovanazzi tentato


Alessandro Maranesi


TRENTO. Tutto era partito con un attacco diretto, da Seconda repubblica: «A Lia Beltrami dico: ti abbiamo inventata noi dal nulla». Ivo Tarolli, segretario provinciale dell'Udc, in apertura del primo congresso del partito dopo il commissariamento del 2008, era andato giù duro. A tal punto che in sala c'è stato chi lo ha interrotto e la mozione unitaria di conferma del segretario era parsa difficile.

Da una parte, infatti, si sono schierati da subito gli esponenti del movimento «La stella» guidato dall'assessore provinciale alla solidarietà Lia Giovanazzi Beltrami, che avevano già pronta una loro lista, dall'altro quelli di Tarolli, che puntava alla riconferma. Al di là dell'attacco, anche sui contenuti i punti di scontro tra le due correnti sono parsi a lungo insanabili: «No ad un governatore autocrate, no a Metroland e riflettiamo bene prima di dire no al prolungamento della Valdastico. E non diamo nulla per scontato per il dopo Dellai» è stata la linea tenuta dall'ex senatore. Che non è piaciuta a Beltrami: «Noi in questa giunta e in questa coalizione provinciale ci stiamo trovando molto bene».  Subito dopo l'assessore rivela: «Se non fosse stato per il regolamento del partito, mi sarei candidata anch'io segretario del partito». Ma, comunque, che la sua lista ci fosse seppure senza il suo nome a capofila e che da «La stella» fossero pronti al golpe lo si capiva dai tanti interventi dei suoi. Ma mentre in aula si parlava, fuori, tra i due leader si cercava l'accordo. Anche se c'è chi giura di aver sentito volare più volte parole grosse.

A far capire, alle 11.26, che alla fine lo strappo non ci sarebbe stato e che l'accordo sarebbe arrivato è stato Nerio Giovanazzi che ha così concluso il suo intervento: «Il problema della tua elezione è scontato. Complimenti Ivo». Alla fine il congresso è poi terminato con un accordo felpato, ben più consono alle radici democristiane del partito: «Esigerò che il nostro presidente sia Giovanni Pancheri (proveniente da La stella, ex Dc, ex Cdu ed ex sindaco di Cavareno, ndr), lavorerò insieme a Lia» ha annunciato Tarolli.

In pratica, l'instaurarsi di un delicato equilibrio tra le due componenti dell'Udc (cui si aggiunge, come osservatore ancora indeciso, proprio Nerio Giovanazzi): «Le anime sono diverse. Io ad esempio sono per una sicura riconferma dell'alleanza attuale alle provinciali. Per ora comunque noi siamo riusciti ad avere l'impegno scritto sul presidente del partito e sull'appartenenza a questa coalizione e il 30 per cento dei delegati» - ha svelato poi Beltrami. Subito seguita da Tarolli: «Lei avrebbe voluto l'elezione del presidente in questa sede, ma non sarebbe stato possibile: avrebbe voluto dire avere due segretari di partito. E quello non lo posso proprio accettare».













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