Turismo, senza un sito Internet non si esiste

Da Facebook all'iPhone: l'esperta a confronto con gli operatori



TRENTO. Un tempo per organizzare una vacanza ci si dotava mesi prima di depliant, si facevano lunghi giri di telefonate ad alberghi, campeggi e Apt e, infine, si spediva un fax e caparra. Con Internet tutto è cambiato: le informazioni sono in rete, condivise e aggiornate in tempo reale. E gli operatori del settore si sono dovuti aggiornare per riuscire a sfruttare le dinamiche di uno strumento di marketing che, a detta di Fabio Poletti, presidente di Faita, associazione che raggruppa i gestori di campeggi trentini, «se non viene gestito bene rischia di diventare un boomerang».
Ma qual è il rapporto fra social network e operatori del turismo in Trentino? A spiegarlo è stata Sabrina Pesarini di Fourtourism in un convegno sull'argomento. Colpisce innanzitutto il fatto che il web mette a disposizione degli internauti una tal quantità di strumenti da permettere ricerche a prova di fregatura. «Su Google non si cerca più, ad esempio, un hotel sulle Dolomiti o un camping a Riva del Garda - spiega Pesarini - ma un luogo dove sia disponibile la spa o tenere i cani». Non parliamo poi dei prezzi: «Un sito come Trivago - spiega ancora l'esperta - confronta i prezzi che provengono da cento siti di prenotazioni online». Senza contare il fatto che stanno nascendo siti che propongono acquisti di gruppo con notevoli sconti. O il fatto che esista in Facebook il servizio "deal": basta un telefonino connesso ad Internet e si può percorrere una via avendo a disposizione sul display del cellulare, passo dopo passo, le offerte, i servizi e i costi degli hotel, ristoranti e negozi che incontriamo. Impressionante, poi, la potenza di siti come Tripadvisor che raccoglie giudizi dei clienti su tutto, dall'albergo a 5 stelle alle osterie: «A volte gli operatori di settore mi chiedono: "Come faccio a difendermi da questo?". Io spiego che è impossibile» chiarisce la consulente. In un mondo in cui chiunque abbia un'attività turistica deve quindi non solo dotarsi di un sito ma controllare anche che il motore di ricerca lo classifichi nella parte alta («ci sono alberghi che per questo spendono anche 30 mila euro l'anno» spiega Pesarini), come si può trarre un reale vantaggio dal web? Secondo l'esperta in Trentino si sta ancora un po' a guardare, soprattutto nei campeggi (mentre tutti gli hotel hanno una pagina Facebook dedicata) «ma il prodotto è buono e si fa formazione». Anche se, come ha riferito un gestore del lago di Ledro, «si rischia di passare la giornata ad aggiornare siti e poi di aver i bagni dei clienti sporchi». (a.m.)













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