Trento: viaggio alla scoperta del Muse che sarà

Prende forma il museo della scienza. Il costo? Un cappuccino a testa per 20 anni



TRENTO. I richiami alla montagna, alle Dolomiti, sono numerosi e continui quasi a volere ribadire, anche dal punto di vista architettonico, il legame fra il Muse, il museo delle scienze che sta crescendo mattone dopo mattone in via Sanseverino, e il territorio. Ieri, con Michele Lanzingher come cicerone d'eccezione, c'è stata una visita guidata nel cantiere alla scoperta di quello che si sta costruendo e di qualche anticipazione sulla struttura che sarà aperta nel 2013. Ancora due anni di attesa che serviranno per mettere a punto una struttura innovativa e particolare.
I richiami alla montagna si ritrovano nelle linee spezzate delle varie sezioni ma anche nel porfido utilizzato come rivestimento. E come una montagna è stata strutturata anche la piramide che accoglierà i visitatori. Ora ne è visibile lo scheletro: un susseguirsi di cubi che rappresentano, appunto una piramide o una montagna. E il biglietto da visita del Muse sarà dedicato all'evoluzione. Si partirà, ha spiegato Lanzingher, dai dinosauri (questi saranno delle ricostruzioni mentre quelli veri, ossia le ossa ritrovate, saranno l'attrazione del grande evento che si sta organizzando per l'inaugurazione) e poi salendo si arriverà all'uomo.
Il cantiere del Muse è in pieno fermento. E si lavora anche alla piazza «coperta- aperta» che diventerà uno dei punti centrali della struttura: lo spazio all'aperto sarà protetto da alcuni pannelli di vetro.
Quando passa un treno (la linea ferroviaria lambisce il grande cantiere dove oltre al Muse si sta realizzando anche il quartiere residenziale che sorgerà al posto dell'ex Michelin) il rumore è decisamente poco gradevole ma Lanzingher assicura: la zona vicina ai binari sarà destinata agli uffici e quindi l'impatto «uditivo» per i visitatori non dovrebbe esserci.
Nel plastico del Muse fa anche bella mostra di sé la serra tropicale ma per vederla bisognerà aspettare ben oltre l'apertura. L'idea è quella di «mostrarla» solo nel 2014 in modo da tenere vivo per più tempo l'interesse per il nuovo museo. La serra sarà una piccola valle che riprodurrà il paesaggio della foresta della Tanzaniana: si potrà attraversarla percorrendo un sentiero che si snoderà accanto ad alberi, corsi d'acqua e animali. Con ogni probabilità ci sarà anche il «toporagno elefante gigante» scoperto da Francesco Rovero, responsabile della sezione biodiversità tropicale del Museo. I semi delle piante sono già stati prelevati e verranno piantati in serre temporanee, in attesa della fine dei lavori. Si è anche tanto discusso del costo del Muse che è di circa 75 milioni di euro. «Fatti i conti - ha spiegato Lanzingher - il museo costerà l'equivalente di un cappuccino all'anno per ogni trentino per 20 anni». E per chi è curioso e vuole visitare il cantiere, ci sono visite guidate ogni venerdì alle 14.30. Bisogna però prenotarsi allo 0461-270311 o all'indirizzo mail eventi@mtsn.tn.it.













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