Trento: trovato morto in casa il fratello di Dorigatti

Il consigliere del Pd: «Lino e la moglie vittime del monossido nella loro abitazione svizzera»



TRENTO. A pochi giorni da un passaggio fondamentale nella sua (pur breve) carriera politica e cioè la quasi scontata elezione a presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti è stato raggiunto ieri da una notizia che ha rovinato il clima di positiva tensione che lo accompagna ormai da alcune settimane. Una telefonata giunta dalla Svizzera gli ha comunicato che lassù, a Neuchatel, era appena stato trovato morto in casa suo fratello Lino insieme alla moglie, una francese.
Lino Dorigatti, 62 anni, viveva in Svizzera ormai da quarant'anni. A Neuchatel - piccola perla affacciata sull'omonimo lago - l'uomo aveva messo su casa insieme alla moglie, una francese conosciuta molti anni prima durante i suoi giri per l'Europa come musicista di pianobar, la sua professione. Secondo quanto appreso dallo stesso Bruno Dorigatti, il fratello Lino sarebbe stato vittima insieme alla moglie di una fuga di monossido che li avrebbe colti di sorpresa durante la notte. La coppia non aveva figli ed è per questo che - quando la polizia è entrata in casa - gli unici numeri utili di famigliari che ha rinvenuto sono stati quelli di Bruno e del fratello Marco, quattro anni più giovane e professore universitario ad Oxford dove è sposato con una americana. Il consigliere provinciale del Pd ha ricevuto la telefonata dalla Svizzera verso le 17 di ieri: «Mi hanno chiamato dicendomi che mio fratello e sua moglie erano stati vittime di un incidente. A quel punto ho chiesto maggiori informazioni e pare che la colpa sia stata del monossido. Domani (oggi) partirò per la Svizzera». La notizia ha colto Bruno in un momento particolarmente delicato, il giorno dopo aver ricevuto dalle minoranze il documento sul quale dovrà essere trovato un accordo sull'elezione alla presidenza in vista della seduta straordinaria del consiglio di lunedì prossimo.













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