INCIDENTI IN MONTAGNA

Trento: travolto da una valanga, l'amico lo salva

La slavina in Valle del Chiese. L'uomo se la cava con un polso rotto



TRENTO. Essere investito da una valanga con un fronte di oltre cento metri e uscirne da solo anche se con un polso rotto. È questo quello che è successo ieri pomeriggio a Silvano Faccini, 42 anni di Brione. Ieri mattina l’uomo, vista la splendida giornata di sole, aveva deciso di andare assieme ad un amico di Prezzo sulle montagne sopra l’abitato di Condino per una gita di scialpinismo.
 I due erano sulla via del ritorno, a circa 1.650 metri d’altitudine nei pressi di malga Valaperta, quando la valanga si è staccata dalla parete e ha travolto Faccini. L’uomo è riuscito a restare in superficie ma ha sbattuto più volte ed è stato anche parzialmente sommerso. Più fortunato l’amico che è stato evitato dal fronte della slavina. Quando la massa di neve si è bloccata, Faccini è riuscito a liberarsi da solo ma era molto dolorante. Impossibile per i due dare immediatamente l’allarme visto che in quella zona non c’è copertura per i cellulari. È stato quindi l’illeso che è sceso verso valle il più velocemente possibile - ma anche prestando molta attenzione visto quello che era appena successo - e quando è arrivato in un punto dove poteva utilizzare il telefonino, ha chiamato il 118.
 Dalla centrale operativa di Trentino Emergenza è stato fatto levare in volo l’elisoccorso che ha portato sul posto il medico, il tecnico del soccorso alpino e anche un vigile del fuoco di Condino.
 Faccini nel frattempo, cercando probabilmente di non badare al dolore al braccio, non era rimasto fermo. Pur avendo a disposizione uno solo sci (l’altro si era staccato quando era stato travolto dalla valanga) è riuscito a scendere per qualche decina di metri in modo da essere più facilmente recuperato dai soccorritori. E così è stato e alla fine è stato portato dal velivolo all’ospedale di Tione. Qui è stato sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari del caso che hanno evidenziato la frattura al braccio e qualche altra contusione. La prognosi è di 50 giorni.
 Per ieri e anche per i prossimi giorni in provincia il pericolo valanghe è marcato di grado 3 su una scala che arriva a cinque. «Le precipitazioni nevose dello scorso fine settimana - spiegano i tecnici - sono state accompagnate da forte vento che, oltre il limite boschivo, ha generato accumuli eolici a tutte le esposizioni. Questi accumuli non sono ancora legati con il manto preesistente e pertanto il distacco è possibile già con debole sovraccarico. All’interno del manto nevoso sono inoltre presenti spessori importanti di cristalli sfaccettati e brina di fondo che abbassano la stabilità del manto nevoso». (a.p













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