Trento, scontro tra Pd e Uptper le poltrone negli enti pubblici

I nomi scelti per i consigli di amministrazione in A22 e Tecnofin hanno finito per creare forti contrapposizioni nella coalizione, con il Pd che ha votato contro ai candidati di Patt e Upt e quest’ultima che si è vendicata con un «niet» sul nome di Ballardini



TRENTO. Si torna a parlare di nomine e la maggioranza va in fibrillazione. La regola doveva essere trasparenza, preparazione e libertà dai partiti e invece i nomi scelti per A22 e Tecnofin hanno finito per creare forti contrapposizioni nella coalizione, con il Pd che ha votato contro ai candidati di Patt e Upt e quest’ultima che si è vendicata con un «niet» sul nome di Ballardini.
 Trentino Trasporti e A22.
Partiamo dai fatti. Ieri la giunta provinciale ha nominato i nuovi consiglieri di amministrazione di Trentino Trasporti dopo la scelta del nuovo presidente Ezio Facchin. I membri del nuovo cda sono tre donne, tutte professioniste indipendenti e non legati a filo diretto a un partito: Sara Tomaselli, Lucia Simeoni e l’avvocato Monica Baggia. Nel Comitato di indirizzo - oltre all’assessore ai trasporti Pacher - entrano Fabio Angeli, dirigente generale in Provincia e Giovanni Gardelli, dirigente del Servizio Autonomie locali. A Bolzano la giunta regionale ha invece votato i nomi di propria competenza in seno al cda dell’A22. Sono stati scelti Paolo Duiella, Walter Kaswalder (sindaco di Vigolo Vattaro del Patt), Walter Pardatscher e Peter Brunner.
 Maggioranze contro. Sia in Provincia che in Regione le nomine hanno scatenato polemiche. In Regione l’assessore del Pd Margherita Cogo ha votato contro la scelta di Duiella (quota Upt) e Kaswalder (Patt): «Niente di personale, ma dopo l’approvazione della legge sulle nomine da parte del consiglio provinciale si era detto che i requisiti da seguire sono competenza, volti nuovi e soprattutto lontani dai partiti». In giunta provinciale è invece andata in scena la vendetta dell’Upt. L’assessore Olivi (Pd) ha riproposto per il cda di Tecnofin l’uscente Bruno Ballardini, avvocato in quota Pd. La candidatura ha però trovato la forte contrapposizione degli assessori Upt Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini. A questo punto - per sbrogliare la matassa - l’esecutivo ha deciso di congelare le scelte in Tecnofin fino a lunedì benché alcuni nomi («giovani tecnici») siano in realtà già stati individuati.
 Lo scontro nel Pd. Sembra paradossale, ma il partito che più ha spinto per un radicale cambiamento nel sistema delle nomine - il Pd - è quello che ora si trova in maggiore conflitto interno. Il pomo della discordia è la scelta del membro del cda in A22 che spetta alla Provincia e che dovrà essere in quota Pd. L’uscente Flavia Brunelli (consigliere comunale a Riva) è sostenuta dai «sudisti» Roberto Pinter e Adalberto Mosaner che la vorrebbero in Autrobrennero per tenere libera una poltrona nella nuova giunta comunale. Da Roma il senatore Giorgio Tonini spinge invece per Gigi Olivieri, uomo di partito con grande esperienza e in grado di gestire una poltrona impegnativa. Le correnti che fanno capo al presidente Gianni Kessler e all’assessore Pacher, invece, bocciano entrambe le scelte e puntano ad un rinnovamento vero, con nomi slegati dal partito benché di area e di indiscussa competenza. La patata bollente è ora nelle mani degli assessori provinciali che dovranno scegliere su quale cavallo puntare nei prossimi giorni. Il presidente Lorenzo Dellai si limita dire di «attendere le indicazioni degli assessori», rivendicando la bontà delle nomine fatte fin qui: «Sono state scelte equilibrate. Abbiamo indicato persone giovani, ma anche persone di esperienza. Nelle società ci vogliono anche quelle». All’attacco va invece la Lega con il capogruppo Alessandro Savoi che denuncia: «Ci hanno fatto perdere tempo in consiglio con la legge sulle nomine e ora Dellai ripropone sempre gli stessi volti. E’ una porcata. Il Pd abbia il coraggio di uscire da questa maggioranza».
 

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