Trento: la visita fiscale non aspetta più

Con l'informatizzazione dei certificati controlli a domicilio in poche ore. L'esito della visita medica del lavoratore viene spedito on line dal medico all'Inps e al datore di lavoro


Robert Tosin


TRENTO. Nemmeno il tempo di prepararsi la borsa del ghiaccio per far calare la febbre e il medico già busserà alla porta annunciandovi la visita fiscale. Potenza della tecnologia e dell'informatizzazione spinta che anche in Trentino l'Inps ha di fatto ormai portato a termine, entrando in piena operatività proprio in questi giorni di passaggio ai certificati on line. La rivoluzione informatica porta ad uno snellimento delle procedure che faranno maledire i computer ai furbetti che della lentezza burocratica hanno sempre approfittato, magari per godersi una giornata di pesca o per non mancare la partita allo stadio. Il solo passaggio di certificati tra medico, Inps e datore di lavoro impiegava per forza di cose del tempo, prezioso per chi utilizzava il sistema della malattia per pigliarsi un giorno ogni tanto. Tanto, era l'assioma, per un giorno di sicuro non vengono a controllare. E invece ora non sarà più così. Questo grazie all'incrocio virtuoso dell'informatizzazione digitale generale che l'Inps sta portando a termine e del passaggio alla certificazione on line, partita formalmente da poche settimane dopo una fase sperimentale (e qualche inevitabile intoppo allo start up). Cosa comporta tutto questo? Che i tempi si riducono all'osso, praticamente si opera in tempo reale. L'esito della visita medica del lavoratore viene spedito on line dal medico all'Inps e al datore di lavoro. Il certificato viene dunque letto immediatamente sia dall'Istituto che dal "capo" al quale viene comunicata l'assenza. A questo punto se l'azienda ha motivo di dubitare o ritiene necessario un controllo, invia, sempre telematicamente, la richiesta di visita fiscale a casa del proprio dipendente. E l'Inps nel giro di poche ore (e non più un giorno o due) è in grado di attivare i propri medici spedendoli a casa del malato più o meno immaginario per verificare la situazione. Se da un lato le potenzialità tecnologiche saranno utili a smascherare eventuali "furbetti", dall'altro possono avere anche una funzione statistica di non poco conto. Spesso questo aspetto non viene considerato, ma un database completo e puntuale gestito dai cervelloni elettronici permette di elaborare il fenomeno delle malattie professionali. Incrociando questi dati è infatti possibile valutare se determinati lavori sono più "pericolosi" di altri, quali malattie specifiche sono più frequenti in un settore piuttosto che in un altro, o se la geografia e la stagione influiscono in maniera determinante sui picchi di certi malesseri. Possedere questi dati permetterà anche di attivare quelle politiche mediche di prevenzione da mettere in campo a favore dei lavoratori per tenerli il più lontano possibile dai rischi di malattie professionali spesso anche poche conosciute o ignorate.

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