Trento, la Provincia vuole vietarela vendita di alcolici ai minorenni

La Provincia prepara una stretta sugli alcolici ai minori: vietato venderli non solo nei bar, ma anche nei negozi e in tutti i locali; vietato consumarli nelle aree pubbliche. Incentivi a chi apre un bar bianco e premi di orario per i locali che rinunciano all’alcol



TRENTO. La Provincia prepara una stretta sugli alcolici ai minori: vietato venderli non solo nei bar, ma anche nei negozi e in tutti i locali; vietato consumarli nelle aree pubbliche. Incentivi a chi apre un bar bianco e premi «di orario» per i locali che rinunciano all’alcol.
 È la proposta di legge che l’assessore al commercio Alessandro Olivi sta mettendo a punto in queste settimane insieme agli uffici della Polizia amministrativa.
 Le serate alcol free lanciate la scorsa settimana dal bar Pasi, a base di succhi di frutta e sciroppi, si stanno rivelando un successo. E sulla possibilità di divertirsi e di passare le serate senza consumare alcolici scommette il disegno di legge allo studio di piazza Dante. Qualche mese fa era stato il consigliere Luigi Chiocchetti (Ual) a proporre di incentivare l’apertura di bar bianchi, quelli che non vendono bevande alcoliche. «Abbiamo deciso insieme di elaborare una proposta più organica - spiega Olivi - non solo contributi ma anche una diversa normativa che lanci segnali precisi sulla cultura del bere, soprattutto ai giovani».
 Niente alcol ai minori. La stretta riguarda infatti i ragazzi con meno di 18 anni. «Vogliamo estendere il divieto di somministrazione, che è già in vigore nei bar, a tutti i locali e ai negozi», annuncia l’assessore. Giro di vite anche sul consumo nelle aree pubbliche, happy hour, raduni nei parchi, feste e sagre di paese, le occasioni tipiche di aggregazione per i giovanissimi. «A casa sua ognuno fa quello che vuole, ma nei luoghi pubblici i minori non bevono alcolici», avverte Olivi, «il messaggio dev’essere chiaro e per chi non rispetta il divieto prevederemo sanzioni. È un segnale di attenzione a un fenomeno di abuso che da parte dei giovani è in continuo aumento». «Siamo stati sollecitati dall’Azienda sanitaria - prosegue l’assessore - il problema del consumo eccessivo di alcol oggi si va diffondendo soprattutto tra le ragazze e ha costi sociali importanti, di cui come amministratori dobbiamo tenere conto».
 Bar bianchi. Accanto ai divieti più severi per i minorenni, la legge avrà una seconda parte che prevede incentivi a chi sceglie di non vendere alcolici. Ci saranno contributi economici ad hoc per chi apre un bar bianco ma l’obiettivo è anche quello di premiare i locali tradizionali, bar o locali notturni, che organizzano serate o giornate senz’alcol. Come? Premiandoli per esempio con orari di apertura più elastici e più ampi: se non vendi alcolici, puoi restare aperto più a lungo.
 Eventi e manifestazioni. Maggiori contributi saranno previsti anche per le manifestazioni che promuovono il non consumo di alcolici, dai concerti alle manifestazioni sportive, dalle feste alle sagre di paese. «L’intenzione - spiega Olivi - è di premiare anche economicamente chi organizza occasioni di aggregazione ispirate al bere consapevole. Il disegno di legge conterrà anche una parte dedicata alla sensibilizzazione, prevedendo un marchio ad hoc, per esempio per le serate a tema». L’assessore previene le possibili obiezioni dei baristi rivendicando «l’attenzione doverosa al fenomeno dell’abuso di alcol che in Trentino è storico e oggi riguarda sempre più giovani e giovanissimi».
 

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