Trentino: tratta di donne dalla Nigeriadietro al fenomeno della prostituzione

Secondo la questura fra Trento e Rovereto vengono fermate 20 donne al giorno, metà delle quali sono nigeriane "ascrivibili al fenomeno della tratta di esseri umani"



TRENTO. ''In Trentino, nei comuni di Trento e Rovereto, fermiamo in media venti prostitute al giorno per strada e in quasi il 50% di casi sono nigeriane e ascrivibili al fenomeno della tratta di esseri umani''.

E' lo scenario del fenomeno della tratta di esseri umani in provincia di Trento, illustrato dal capo della Squadra mobile della questura di Trento, Roberto Giacomelli, durante il seminario 'Progetto transnazionale Oltre il confine', tenuto nel Palazzo della Regione a Trento, su iniziativa dell'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e che durerà fino al 16 giugno.

Contro la tratta degli esseri umani la Provincia autonoma di Trento è scesa in campo con un protocollo che regola un sistema integrato di azioni tra l'assessorato provinciale alle Politiche sociali, i Comuni di Trento e Rovereto, associazioni private e pubbliche, cooperative sociali e forze dell'ordine.

''Abbiamo voluto così formalizzare un modello contro tutte le forme di schiavitù che comprendono non solo la prostituzione, ma anche l'accattonaggio, il traffico di organi, il lavoro forzato o a basso costo'' ha spiegato stamattina Lia Giovanazzi Beltrami, assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla convivenza. Ha dato così il via al seminario 'Progetto transnazionale Oltre il confine' tenutosi nella Sala Rosa del Palazzo della Regione a Trento. Il seminario ha illustrato gli obiettivi del protocollo siglato nel 2008, con il sostegno del Fondo sociale europeo, in collaborazione con la Romania, denominato anche 'quattro P': Prevenire, Proteggere i diritti umani, Perseguire gli autori dei reati, Promuovere la cooperazione internazionale.

''Le donne - ha proseguito Giacomelli - non sono stanziali, ma si spostano nei territori limitrofi, per lo più da Verona, obbligate a questo per evitare loro che possano allacciare rapporti di conoscenza con le forze dell'ordine. Per il resto abbiamo rilevato in due operazioni passate (2005) soprattutto casi d'immigrazione illegale per lavoro in nero''.

Altri dati sono stati forniti da Rose Marie Callà del Centro italiano femminile. ''I risultati della nostra equipe - ha spiegato - integrata con la Lila (Lega Italiana per la lotta contro l'Aids) presentano 208 casi di prostituzione nel 2008 e 212 nel 2009 nei comuni di Trento e Rovereto, con una media di 75 casi l'anno, in cui siamo riusciti a far valere l'articolo 18, quello che prevede il permesso di soggiorno alle vittime della tratta''.

L'iniziativa si colloca all'interno di un Protocollo di cooperazione tra il ministero del Lavoro, famiglia e pari opportunità della Romania, il ministero del Lavoro, della Salute e Politiche sociali italiano, il dipartimento per i Diritti e le parioOpportunita' del Consiglio dei ministri e dieci regioni italiane, tra cui anche la Provincia autonoma di Trento.













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